Cesare Pavese – Tristezza
La massima sventura è la solitudine.
La massima sventura è la solitudine.
Nulla è più triste che sentirsi dire ti amavo.
L’amore finisce con il tradimento: è questa la cosa peggiore.
Cosa vuoi che sia, passa tutto quanto, solo un po’ di tempo e ci riderai su.
Ciò che mi fa incazzare è che domani riderai e gioirai con le tue amiche.Già dimentica dei giorni passati a dirmi del tuo volermi così tanto bene.C’è solo amarezza in questo cuore ferito, amarezza e amore. Ed entrambi bruciano troppo forte per estinguersi a breve.
Ed è così, come sei venuto te ne sei andato… ed ora… nel mio cuore rimane solo un gran vuoto.Una ferita che non guarirà mai, perché quello che più mi manca sei tu e questo mi pesa tantissimo. Questa lontananza finirà con l’uccidermi.Solo tu mi puoi salvare.
La tua assenza nella mia vita ha lasciato un vuoto che non potrà mai riempirsi, ho cercato in tutti i modi di dimenticarti, ma non ci sono riuscita, così ho imparato a convivere con questo vuoto e sorrido, perché mi rendo conto che nonostante gli anni, ti amo sempre.
Ho eliminato dalla mia stanza, dalla mia macchina, dal mio ufficio tutto ciò che poteva ricordarmi te, peccato che non possa sostituire il mio cuore.
Riconosce la propria tristezza colui che è stato felice almeno una volta.
Il dolore non è mai solo dolore, è insegnamento e crescita. Ti schiaccia, ma nello stesso tempo ti fortifica. Apprezzerai ancor di più i momenti di gioia.
Gesù Cristo mi guarda là dal muro ma la sua faccia è fredda come pietra, e se mi ama come lei dice, perchè mi sento così sola e infelice?
È bello sapere che chi ti ha fatto del male ora soffre come hai sofferto tu…
Se l’amore fosse veramente eterno io non soffrirei così tanto…
È giusto sentirsi soli nella moltitudine?
Un bicchiere di felicità spesso si paga con una botte di tristezza.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
A volte è come se niente avesse più un senso, come se la vita ti voltasse le spalle, come se il mondo stesse per crollarti addosso, e allora ti senti incredibilmente solo, ma al pensiero di metter fine a tutto ti prende una gran paura, allora continui a sperare perché sai che almeno la speranza… quella non ti abbandonerà mai.