Domenica Borghese – Tristezza
Solitudine e silenzio mi aiutano a guardarmi dentro; ad ascoltare i passi della vita che camminano sulla strada del cuore.
Solitudine e silenzio mi aiutano a guardarmi dentro; ad ascoltare i passi della vita che camminano sulla strada del cuore.
Le lacrime annegano il sentimento, solo chi le bacia lo potra salvare.
Lacrime e sorriso sono spesso agli antipodi, ma quando si incontrano è la vita che ti bacia.
Le incomprensioni delle persone care sono le peggiori sofferenze della vita.
Il lento deterioramento non desta sospetto perché si dilegua alla nostra coscienza, ma ci conduce verso un destino di sofferenza.
Quando dopo un temporale non riesci a scorgere l’arcobaleno, perché non hai più occhi per vedere, il tuo ombrello ti è stato portato via, lontano per sempre, consumato da quel maledetto tempo.
Si è soli, quando quell’io non riesce più a tenerci compagnia.
Il dolore non a parole, vive negli occhi, nei cuore e nell’anima e si muove con tormento incatenato ad una vita vigliacca.
Arriva un chiarore improvviso, un lampo a ciel sereno, che illumina tutte le tue malinconie e, quando ti manca quel bagliore resti da solo al buio, scivolando nella monotonia di quella nostalgia, che non sai dove ti porterà a finire, dove condurrà il tuo cammino quel gelido inverno, che paralizza ogni battito del tuo cuore in una gelida agonia.
Ho sempre pensato che a stare male non sia né la mente, né l’anima e neanche il cuore. A stare male non è neanche il corpo, poiché stiamo male per il semplice fatto che ci vengono in mente tutte le cose passate e sbagliate, quelle che avresti voluto dimenticare e che in quel momento ti ritornano alla mente. Si, sta male poiché si pensa che stando male ci sia dopo un periodo dove staremo di nuovo bene. Nessuno starebbe male se dopo il dolore non ci fosse il sorriso. Non pioverebbe, se dopo non comparisse l’arcobaleno.
Le parole possono ferire più di un coltello. Un coltello può ferirti di striscio, le parole colpiscono sempre il cuore!
Questa pioggia mi batte nel cuore, nostalgia delle stelle, la mia anima spazia nella nebbia ed il corpo umido di angoscia aspetta il sole!
Gli occhi si aprono e il cuore piange.
No, non placare il mio pianto, anche se le mie possono sembrare lacrime di profonda tristezza o di semplice nostalgia. A volte si ha bisogno di piangere fino a non avere più lacrime da espellere, e, se il mio pianto fa venire voglia di piangere anche a te, allora stringimi forte e piangi con me.
L’anima delusa che sceglie nonostante tutto ancora l’amore, anche dopo essere stata ferita è quella che fa dell’amore la sua più sublime follia.
Odio essere interrotto mentre sto morendo.
Un gusto amaro sancisce lo stato d’animo. Epilogo di una incolmabile voglia di vivere, dove manca da tempo il sorriso.