Emanuela Casciola – Tristezza
Con le ali spezzate me ne torno nel mio purgatorio.
Con le ali spezzate me ne torno nel mio purgatorio.
Riecheggiano impetuosamente nella mente le orme di chi ha osato passeggiare nella tua anima e uscirne improvvisamente e senza ragione!
Ci sono lacrime che non riesci ad asciugare, semplicemente perché ti è difficile smettere di versare.
Quante volte ho finto il sorriso, quante volte ho detto bene grazie, ingoiando le lacrime!
Vi è una tristezza nell’anima, che graffia su cicatrici ancora non cicatrizzate, quasi a voler dire, non ti permetto di lasciarmi sola!
E poi sembra che il cuore ti scoppi che tutto quello che contiene non ci entri più, lotti perché non trabocchi, ti ripeti c’è la farai, c’è la farai anche stavolta, fermati e fai quello che devi fare piangere!
Ci sono lacrime che neanche la pioggia riesce a nascondere!
C’è sempre bisogno di qualcuno che creda in noi, che ci conduca ad occhi chiusi nel suo mondo, che ci faccia vedere tutto da una prospettiva diversa. C’è sempre bisogno di qualcuno anche quando vogliamo fare i forti.
A volte si investe troppo in qualcuno che non si merita neppure di avere valore.
Ci sono dolori che il cuore non sa lasciare andare, ci sono lacrime che ricordo al cuore la mia sofferenza.
La solitudine è un vuoto in espansione in mezzo all’infinità sconosciuta dello spazio.
Sono incoerentemente triste e malinconica, allegra, silenziosa autoironica, la gioia la porto nel cuore, la speranza viaggia con me, so ridere e piangere, amare, dimenticare e ricordare tutto, sono orgogliosa a volte e puntigliosa, sono tutto ciò e tanto altro ancora ma sopratutto sono io.
Ci sono lacrime celate da colorati sorrisi, sono quelle che fanno più male perché non possono piangere.
Sono i giorni come questo che vorresti dimenticare tutto e dormire senza pensare a nulla, oppure avere un abbraccio dove dicono “è solo un momento e passerà”
La solitudine più devastante non si avverte quando siamo da soli. Ma quando ci troviamo con altre persone. Persone che ci guardano, senza vederci. Che ci sentono, senza ascoltarci. O peggio, che ci giudicano, senza conoscerci.
Mentre precipito nel vuoto di colpo la mia vita si riempie di rimpianti e ricordi che mi accompagnano in questo mio ultimo viaggio verso l’oblio, dove la sofferenza e la solitudine non hanno modo di esistere.
Se solo! Se domani. E se poi! Quante parole buttate al vento. Quanti inutili convenzioni in successione, dettate da ragioni e società. Quanti bla, bla, bla! Quante catene che si mescolano “incatenandosi” nelle conseguenze del non avere agito, concretizzato, impugnato le ragioni dei nostri sogni e desideri. Quante parole senza fatti. Quante lacrime senza sorrisi. Quando poi, basterebbe poco per rompere quel ghiaccio e sciogliere quella neve d’impedimento e di paure. Basterebbe un piccolo cenno fatto di carezze e comprensioni, basterebbe un piccolo passo fatto di concretezza non di chiacchiere, basterebbe poco per alimentare un sorriso e ridare serenità a questi giorni malinconici cupi e tristi.