Fabiana Peaquin – Tristezza
Perché il dolore e non la gioia?Perché non può essere facile da raggiungere…Credi sia davvero tanto più facile?
Perché il dolore e non la gioia?Perché non può essere facile da raggiungere…Credi sia davvero tanto più facile?
Quel peso sulle spalle, che solo la malinconia sa dare.
Ogni anno che passaè una casa che mi frana alle spalle.E dentro cose che non potrò rivedere.Ormai solo ricordi.Intrappolati per semprefra le rovine dell’anima.
Povera cara: hai scoperto che pensare significa soffrire, che essere intelligenti significa essere infelici. Peccato che ti sia sfuggito un terzo punto fondamentale: il dolore è il sale della vita e senza di esso non saremmo umani.
Senza volerlo ho pensato alla tristezza!
Non so se ti è mai capitato di sentirti sola, di trovarti di fronte a te stessa e non riconoscere neanche la tua immagine.
Continuo a piangere perché non sei come dovresti essere.
Penso, a volte, d’aver troppo vissuto.
Sono nato sbagliato, o ho sbagliato a nascere?
Dura è la notte insonne… leggo, scrivo, penso, piango… rileggo, riscrivo, ripenso…
Resterai nel dolce suono di quelle parole che sicuramente avresti amato.
Quando qualcuno, a noi caro, ci lascia riaffiorano tanti ricordi, tante belle coseche non potranno più ripetersi. Come fare a non piangere. Si, “Ti porterò per sempre nel cuore”. Ed è per questo che, oggi, piango, perche, al vuoto che hai lasciato, non bastano parole e ricordi per essere colmato.
Il peggior tipo di dolore è quando sorridi solo per impedire alle lacrime di cadere.
Sono una comparsa nella mia stessa vita.
Fino a qualche giorno fa i tuoi occhi erano le finestre per affacciarmi al paradiso, ora sono le porte che mi indirizzano dritto all’inferno.
Ci sono dolori nell’animo così profondi che non contemplano le lacrime.
– “Fosse stato un film, sarebbe stato tutto più facile, forse anche più banale e scontato. Il lieto fine in sé forse è banale. Perché la gente si emoziona più soffrendo, che cibandosi di felicità. Perché la felicità, anche se plastificata, spaventa. È qualcosa di ignoto, un terreno sconosciuto per tutti.Nella delusione, nel dolore, nel vedere l’eroe sconfitto, la bella che muore, invece, tutti riescono a leggere qualcosa di se stessi.”- “e qui, per noi, ora… cosa c’è?”- “c’è che dopo una cosa così… o è per sempre, o è un addio.”Lei annuì, ma non lo guardò. Alzò le spalle, si voltò:- “In fondo, anche un addio è per sempre… no?”Calano le luci.Titoli di coda.Sipario.