Umberto Eco – Vita
La creazione, anche se produce l’errore, si dà sempre per amore di qualcuno che non siamo noi.
La creazione, anche se produce l’errore, si dà sempre per amore di qualcuno che non siamo noi.
Non bisognerebbe pregare per avere una vita facile, ma pregare per essere forti. Il tempo e il mondo non sono immobili ad aspettaci. La legge stessa della vita è il continuo cambiamento. Consideriamo quindi sia il nostro presente che il nostro passato per scrivere un futuro migliore.
Io credo ai segnali. Quello che abbiamo bisogno di apprendere è sempre davanti ai nostri occhi; è sufficiente guardarsi intorno con deferenza e attenzione per scoprire dove Dio vuole condurci e quale sia il passo migliore da compiere nel minuto successivo. Ho imparato a rispettare il mistero. Come diceva Einstein: “Dio non gioca a dadi con l’universo”, tutto è collegato e ha un senso. Benché esso risulti occulto per gran parte del tempo, noi sappiamo di essere prossimi alla nostra vera missione sulla terra quando ciò che stiamo facendo è permeato dall’energia dell’entusiasmo. Se lo è, tutto va bene. Se non lo è, conviene cambiare rotta. Quando siamo sulla strada giusta, seguiamo i segnali e, se ci capita di fare un passo falso, ecco che la divinità ci viene in aiuto, evitandoci di commettere un errore.
Le cose semplici che vedi sono tutte complicate.
Il passato avrà sempre più esperienza del presente.
La vita è un mezzo, l’unico mezzo che permette di realizzare cose eccezionali, la vita ti è stata data perché tu posso contribuire, nel bene e nel male, a tua indiscrezione, all’evoluzione della società, che è alla base della vita dell’oggi.
Il tempo ci rende adulti. E il tempo fa sì che antichi templi crollino e che isole ancora più antiche sprofondino nel mare. C’era davvero un libro nel più grosso dei quattro panini che il panettiere di Dorf mi aveva messo nel sacchetto? Non c’è domanda che rivolga a me stesso con maggiore frequenza. Analogamente a Socrate, potrei dire: “Una cosa sola so: ed è di non sapere nulla”. Ma qualcosa, dentro di me, sa che c’è ancora un Jolly in giro per il mondo. Sarà lui a far sì che il mondo non si addormenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, potrebbe spuntare un minuscolo giullare coperto di campanelli. E allora, guardandoci dritto negli occhi ci ripeterà le domande: “Chi siamo noi? Da dove veniamo? “.