Rossana Emaldi – Figli e bambini
Una mamma attenta non ha bisogno di interrogare il proprio figlio, le basta osservarlo.
Una mamma attenta non ha bisogno di interrogare il proprio figlio, le basta osservarlo.
I passi nel silenzio assomigliano ai battiti del cuore, hanno la stessa assonanza.
La propria madre non si sceglie, ma si accetta sempre!
Non c’è nulla di più dell’amore dei figli. Unico, immenso e soprattutto per “sempre”.
Un giorno ho comprato dei fiori che al posto dei petali avevano ali di farfalla li ho messi per casa così mio figlio avesse intorno il simbolo del volare senza condizionamenti dai pregiudizi dei suoi ex amici. Si sfugge dal dolore in due modi: o imparando ad odiare o a cercare altro amore. Mio figlio ha scelto di reagire e credere nel futuro senza la loro cattiveria.
Chi si sente onnipotente è convinto di poter schiacciare le montagne.
Anche io sono stufa, stufa, stufa di essere sempre sola, stufa che mi parli come se fossi la figlia della portinaia. Vorrei che mi guardasse come le altre madri guardano i propri figli, vorrei che la sera rimanesse accanto al mio letto per parlare prima di spegnere la luce, senza avere l’impressione che si posizioni come se seguisse un copione e avesse imparato le battute a memoria.Non voglio parlarle perché non ascolta, perché ha sempre l’aria di pensare ad altro, di essere persa nel suo mondo.Non voglio parlarle perché non sa più chi sono, perché sembra sempre domandarsi che cosa la leghi a me, quale sia il nostro rapporto.