Giuseppe D’Altilia – Paradiso & Inferno
Un angelo di nome Laura è scesa dal cielo per amarmi, ma io come un demonio gli uccisi tutti i sogni ed ora giro nell oblio dell inferno.
Un angelo di nome Laura è scesa dal cielo per amarmi, ma io come un demonio gli uccisi tutti i sogni ed ora giro nell oblio dell inferno.
Spesso si indossano gli abiti del proprio inferno e non si gode del paradiso che è steso al sole.
Fama di lor il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragionam di lor, ma guarda e passa.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
È una sensazione strana quella di sentirsi così vicini al Paradiso ma impossibilitati a entrarci.
Uomo! L’inferno non è magia, fantasia o invenzione. L’inferno esiste ed è la tua dannazione. Il tuo ultimo compito è quello di chiedere pietà, il mio primo compito è non darti retta.
Si fa di tutto per cercare di meritarsi un giorno un posto in paradiso. Senza sapere e capire che siamo già in paradiso e facciamo troppo poco, se non quasi nulla, per meritarselo.