Francesco Nitti – Silenzio
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l’importanza del silenzio.
Nel caotico vivere contemporaneo, abbiamo dimenticato l’importanza del silenzio.
Sono spesso i silenzi quelli che fanno più rumore nel cuore di chi vive in sofferenza, sono spesso le parole dette senza pensare quelle più silenziose nel cuore di chi avrebbe bisogno solo di un abbraccio.
Il silenzio è spesso una condanna: quando tra te e gli altri si frappone un muro di gomma fatto di odi antichi, di invidie tenaci e immotivate. Tu vorresti farti capire, spiegarti, ma per gli altri non hai semplicemente diritto di replica. Neanche i cani si trattano così. O forse giusto i cani, a cui spesso ti paragonano. E quando non c’è comunicazione è facile sbagliare, incancrenirsi negli errori: tanto nessuno ti correggerà, ti dirà la sua. Almeno non apertamente.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Il silenzio spesso è rivelatore di verità mai dichiarate nemmeno a noi stessi! Se imparassimo a parlare meno quando non è strettamente necessario, riusciremmo a capire gli altri senza grande impegno!
Solo chi capirà il mio silenzio capirà il mio linguaggio.
Dal fuoco dell’anima che strepita, il silenzio, ergendosi, tuona nell’infinito.
Sono spesso i silenzi quelli che fanno più rumore nel cuore di chi vive in sofferenza, sono spesso le parole dette senza pensare quelle più silenziose nel cuore di chi avrebbe bisogno solo di un abbraccio.
Il silenzio è spesso una condanna: quando tra te e gli altri si frappone un muro di gomma fatto di odi antichi, di invidie tenaci e immotivate. Tu vorresti farti capire, spiegarti, ma per gli altri non hai semplicemente diritto di replica. Neanche i cani si trattano così. O forse giusto i cani, a cui spesso ti paragonano. E quando non c’è comunicazione è facile sbagliare, incancrenirsi negli errori: tanto nessuno ti correggerà, ti dirà la sua. Almeno non apertamente.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Il silenzio spesso è rivelatore di verità mai dichiarate nemmeno a noi stessi! Se imparassimo a parlare meno quando non è strettamente necessario, riusciremmo a capire gli altri senza grande impegno!
Solo chi capirà il mio silenzio capirà il mio linguaggio.
Dal fuoco dell’anima che strepita, il silenzio, ergendosi, tuona nell’infinito.
Sono spesso i silenzi quelli che fanno più rumore nel cuore di chi vive in sofferenza, sono spesso le parole dette senza pensare quelle più silenziose nel cuore di chi avrebbe bisogno solo di un abbraccio.
Il silenzio è spesso una condanna: quando tra te e gli altri si frappone un muro di gomma fatto di odi antichi, di invidie tenaci e immotivate. Tu vorresti farti capire, spiegarti, ma per gli altri non hai semplicemente diritto di replica. Neanche i cani si trattano così. O forse giusto i cani, a cui spesso ti paragonano. E quando non c’è comunicazione è facile sbagliare, incancrenirsi negli errori: tanto nessuno ti correggerà, ti dirà la sua. Almeno non apertamente.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Il silenzio spesso è rivelatore di verità mai dichiarate nemmeno a noi stessi! Se imparassimo a parlare meno quando non è strettamente necessario, riusciremmo a capire gli altri senza grande impegno!
Solo chi capirà il mio silenzio capirà il mio linguaggio.
Dal fuoco dell’anima che strepita, il silenzio, ergendosi, tuona nell’infinito.