Antonio Cuomo – Abbandonare
Siamo due anime che si stringono all’infinito, due corpi dispersi che si ritrovano in un abbraccio, entrambi vittime ignare di un crudele destino. Scarabocchi buttati via da un’umanità che forse in noi non trova utilità.
Siamo due anime che si stringono all’infinito, due corpi dispersi che si ritrovano in un abbraccio, entrambi vittime ignare di un crudele destino. Scarabocchi buttati via da un’umanità che forse in noi non trova utilità.
Io mi arrendo, perché se insisto mi offendo!
Un errore che puoi commettere tu, oppure qualcun altro, non è importante. Ciò che conta è che se quello sbaglio viene fatto, inevitabilmente, non si può tornare indietro. E qui nasce il concetto di rimpianto.
Si dice che per ogni cosa c’è una fine ma se per ogni giorno c’è un tramonto è già l’alba nell’altro emisfero, e così mi racconto ancora dal principio perché la fine non c’è che quando non si dice più: “è la fine”.
Tutto perisce nell’abbandono.
È molto triste constatare che con te non ho altro da condividere, se non ricordi e tanta malinconia. Non possiamo dimenticare di aver sofferto, per questo motivo ho smesso di essere masochista e ho deciso di voltare pagina, allontanandomi da te, allontanandomi dai miei ricordi per sempre.
È bene astenersi dal voler rientrare nella vita di chi, probabilmente, ha ripreso la propria vita allontanando il nostro spettro. Rientrando in una stanza, in cui sai di non essere più tu la luce, si rischia sempre d’urtare qualcosa.
Non essere idiota, non è da vigliacchi fuggire: un problema non può distruggerti se tu non lo affronti.
Lei l’ho vissuta ma non esisteva, e se esisteva era inconoscibile. Lei era incomunicabile perché era inconoscibile.
Abbandonarsi al sonno è concedersi al tempo che trascorre e non ti appartiene.
Forse c’è qualcosa di peggio di un amore finito: La perdita di volontà nel credere che il tutto sia ancora possibile.
Perché si cercano le persone per poi abbandonarle, perché faccio di tutto per farci amare per poi fargli del male abbandonandole.
Fermarsi una volta vuol dire fermarsi per sempre.
Aiutare gli altri è un’arte e spesso consiste nel farsi da parte.
Si allontana e non ritorna, solo chi non voleva rimanere.
E c’è quel tremendo legittimare con la richiesta imposta di silenzi la volontà di blindare un momento. Quello che si perde non è tanto quello spazio temporale quanto l’intima condivisione decantata ma non concretamente e profondamente implicita.
Erano due solitudini che si desideravano, ma non sapevano rompere ciò che le divideva.