Rita Lombardi – Abbandonare
A volte vorrei scappare così lontano, che se dovessi cercarmi da sola vorrei non trovarmi.
A volte vorrei scappare così lontano, che se dovessi cercarmi da sola vorrei non trovarmi.
Assolutamente penso che la forma peggiore di addio sia quella non detta, quando l’altro ha già deciso di lasciarti, mentre tu sei sempre lì che aspetti sospesa come una cogliona.
Inutile continuare a farti in quattro per dare amore a chi non sa ricambiarti, arriva un momento in cui dici basta e la cosa migliore è un bel vaffanculo, ci starai male ma poi capisci che ci guadagni in dignità e amor proprio.
A volte le cose non stanno in quanto a saper perdere, ma a lasciar perdere.
Se mi cerchi solo quando ti fa comodo a te potresti arrivare tardi e non trovare me.
Abbandono. Ci potrei scrivere un libro su di lui e la paura ad esso legata. Ci si impara a convivere, giorni più e giorni meno. I giorni meno fa sempre male, male come la prima volta. Ma poi capisci che non è razionale, che se ti fermi e ci pensi, prende tutto un altro senso. Ma la paura non può essere razionale, altrimenti saremo in grado di controllarla. E allora impari a farla diventare parte di te, a lasciare che ogni tanto ti manchi il respiro e ti giri la testa.
Chissà perché, quando ci accorgiamo che ci manca qualcuno, è sempre troppo tardi.
Era solo un caffè andiamo, lasciamo a tutti gli altri l’incoerenza dei ti amo.
Un giorno ti mancherò, ti mancherà la mia stranezza. Penserai che in fondo a quell’abisso hai lasciato parte del tuo cuore.
Vi pesa più la parola “scusa”, che tutti i macigni che portate dentro.
Eravamo come due anime che camminavano nel buio, eravamo come due ombre che non trovavano una via d’uscita, eravamo come due gocce d’acqua che si riflettevano in essi, ora siam rimasti come un pugno di cenere che pian pian vola via.
Con il cuore vai dovunque. Anche in posti che non hai mai visto.
Non me ne faccio niente delle persone che si ricordano di me solo quando fa comodo e, ribadisco, meglio perdere che trovare.
Tutto ciò che lasciamo andare non potrà mai più ritornare, lascerà solo un’impronta nel cuore che non si potrà mai cancellare.
Ho visto persone allontanarsi da me senza alcun motivo, e poi persone restare quando avevano tutte le ragioni per andarsene.
Sono di carta. Qualcuno mi ha presa a calci e gettata in un angolo, ma troverò chi mi raccoglierà. Sono di carta e sta piovendo, mi consumerò se nessuno prenderà quel che resta di me. Sono di carta, e mi hanno usata! Poi, come tutte le cose che si “usano”, hanno deciso che non servivo più, e mi hanno gettata via. Ma sono di carta e non provo dolore. Sono di carta, e aspetto che arrivi un vento buono che mi faccia cominciare a volare.
Ci conoscemmo così profondamente da dimenticare chi eravamo stati l’uno per l’altra, e da perdere di vista quell’idea di eternità che avevamo accarezzato mentre ci eravamo ancora ignoti.