Stella Daniels – Abitudine
Non prendere la rincorsa, prendi le distanze da chi fugge.
Non prendere la rincorsa, prendi le distanze da chi fugge.
Ho sempre odiato il troppo, perché chi dice di essere troppo, in realtà è niente.
E poi ci sono quei momenti in cui sei felice, non ti manca nulla, hai tutto quello che ti serve, come le attenzioni, l’affetto e la dolcezza. Ma non ti basta, perché ti manca qualcosa che il cuore sa, e non lo rivela con le parole ma con i gesti.
Non è che non ti voglio, ma non voglio chi non vuole abbastanza me per lasciarmi andare.
Lei era persa tra i suoi guai ed io ci ero finito in mezzo.
Quando qualcuno ti ruba un pensiero, non te la prendere, fai finta che hai fatto un’opera di bene. In fondo anche le teste vuote hanno bisogno di sfamarsi.
Dovrei smetterla di dividermi tra testa e cuore.
Ho sempre valutato le parole in base alla bocca dalla quale uscivano, e le uniche che potevano farmi male erano quelle di chi stimavo. Gli altri nemmeno mi sfioravano.
Sai quando capirai davvero il valore di una persona? Quando questa ti avrà mandato a quel paese per tutte le volte che l’hai dato per scontata.
L’hanno chiamata Domenica perché “dormire fino a mezzogiorno e starsene senza far niente sul divano dopo il pranzo stile matrimonio della nonna” era troppo lungo.
Lei amava molte cose e persone, ma da lontano. Non consentiva a nessuno di avvicinarsi tropo. Viveva con la paura che qualcuno le portasse via il caos della sua solitudine.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
Il cervello è uno strumento dell’essere umano, non un oggetto da tenere per bellezza.
Faremo del nostro meglio. Tu sarai la nomade, io sarò il sedentario. Tu mi porterai frutti magici da terre lontane, io coltiverò arance per te nel giardino dietro casa. Troveremo un equilibrio.
Ma se i morti sono in Paradiso, perché portare i fiori al cimitero?E se malauguratamente fossero all’inferno perché illuminarli con futili lumi di cera? Potrebbero forse guardarci indignati?Se l’anima vive ed è invisibile non sarebbe meglio rimembrarli col pensiero anch’esso invisibile e intoccabile?E se l’anima sopravvive alla morte perché li chiamiamo defunti?
Le persone credono che tu sia un capo d’abbigliamento: ti lasciano nell’armadio perché ne acquistano uno nuovo, ma poi ti riprendono quando quello nuovo gli va stretto.
Quando senti una spina nel cuore, tu spalanca gli occhi e ostinati a “respirare” tutta la bellezza che hai intorno. Abbandona il dolore e adotta la speranza. Sulla terra fertile e variopinta della vita la delusione va bruciata, mentre la certezza di un giorno migliore, annaffiata.