Arthur Schopenhauer – Morte
Ogni separazione ci fa pregustare la morte; ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
Ogni separazione ci fa pregustare la morte; ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi.
Fanciulla… che correvi, che sognavi…credevi che il mondo fosse innocente come lo eri tu.Incapace di fare del male… hai conosciuto il mondo, quello sbagliato, dei grandi, fin troppo presto…e grande tu non lo sei diventata più!Qualcuno ha fermatola tua vita e i tuoi sogni in un attimo…con quale diritto, con quale coraggio…forse tu gli sembravi una minaccia… ma come lo si può essere,con quegli occhi sorridenti come li avevi tu!
Per ogni libro degno di essere letto c’è una grande quantità di carta straccia.
La differenza tra me e un impiccato è solo che i miei piedi, per ora, appoggiano ancora a terra.
La solitudine è il destino di tutte le grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore di due mali.
Meno male che non si pensa alla morte, altrimenti non si avrebbe alcuna ambizione.