Daniele Tartaglione – Silenzio
Niente è più poetico di quattro righe lasciate vuote per qualcuno. Quando il silenzio suona alla chitarra un brano stridente, dove il tuo cuore ci balla a tempo.
Niente è più poetico di quattro righe lasciate vuote per qualcuno. Quando il silenzio suona alla chitarra un brano stridente, dove il tuo cuore ci balla a tempo.
Dove le parole si spengono, parlano gli occhi.
Se il silenzio è l’arte dei più forti, è anche il rifugio degli incapaci che non riescono a far altro che nascondersi.
Due parole, anche se fredde, sono sempre meglio di un silenzio.
Ti ritrovi a farti raccontare le storie dai silenzi senza interromperli perché non vuoi perderli.
Ci sono grandi cuori che lasciano la propria impronta sul muro del silenzio.
Chissà se siamo noi “abituati” a restare sempre in silenzio o è chi dice di conoscerci da una “vita” che non sa più ascoltare.
Dove le parole si spengono, parlano gli occhi.
Se il silenzio è l’arte dei più forti, è anche il rifugio degli incapaci che non riescono a far altro che nascondersi.
Due parole, anche se fredde, sono sempre meglio di un silenzio.
Ti ritrovi a farti raccontare le storie dai silenzi senza interromperli perché non vuoi perderli.
Ci sono grandi cuori che lasciano la propria impronta sul muro del silenzio.
Chissà se siamo noi “abituati” a restare sempre in silenzio o è chi dice di conoscerci da una “vita” che non sa più ascoltare.
Dove le parole si spengono, parlano gli occhi.
Se il silenzio è l’arte dei più forti, è anche il rifugio degli incapaci che non riescono a far altro che nascondersi.
Due parole, anche se fredde, sono sempre meglio di un silenzio.
Ti ritrovi a farti raccontare le storie dai silenzi senza interromperli perché non vuoi perderli.
Ci sono grandi cuori che lasciano la propria impronta sul muro del silenzio.
Chissà se siamo noi “abituati” a restare sempre in silenzio o è chi dice di conoscerci da una “vita” che non sa più ascoltare.