Chiso Bertolli – Destino
Perché nella vita bisogna dover scegliere?Perché la vita è fatta di scelte?Perché per vivere la vita, bisogna scegliere?
Perché nella vita bisogna dover scegliere?Perché la vita è fatta di scelte?Perché per vivere la vita, bisogna scegliere?
Puoi illuderti di essere l’artefice del tuo destino, ma in realtà il destino ti presenta i tuoi sogni quando meno te l’aspetti, perché si diverte a vedere le scelte che farai. Ma rimane lui il regista della tua vita ed il finale è sempre quello.
Il destino.Fammi uno squillo prima di passare che mi preparo.
Quando il Destino è scritto, puoi cercare una via di fuga per riuscire a modificarlo, ma non ce la farai. Vuoi provare a vincere sul Destino?Il Destino per certe cose non può essere cambiato.Non esistono vie di fuga disponibili.Il Destino si può cambiare, è vero, ma per certe cose il Destino resta già scritto. Bisogna solamente accettarlo per quello che è.Che cosa strana, il Destino.
Il destino è segnato da noi, e credo anche da qualche forza maggiore di noi.
I ricordi tengono unito ciò che il destino ha ormai allontanato: momenti belli e divertenti, momenti di malinconia e tristezza, litigi, scherzi, amicizie che oramai non esistono più, gente troppo lontana fisicamente ma molto vicina col pensiero, con il ricordo. Di solito diamo tutta la colpa al nostro destino ma se avremmo avuto coraggio di fare o dire quella cosa forse non saremmo arrivati a ricordare e rimpiangere quel momento.
Non ci si innamora mai per caso, ma è il caso che ci fa innamorare.
A volte l’amore e l’amicizia si incontrano nello stesso cielo, anche in una giornata di pioggia.
Per ogni scelta c’è sempre un punto interrogativo… ma è anche vero che chi vive con la paura di scegliere muore ogni giorno.
Invecchierò con la consapevolezza di essermi macchiato soltanto della colpa di aver riso ogni giorno con tutto il fiato che avevo in corpo.
Più evitiamo qualcosa, più l’attiriamo a noi.
Dovevo fare una scelta e così mi affidai ad una moneta. Dentro di me sapevo quello che realmente volevo ma ero indeciso, avevo paura. Alla fine decisi ugualmente di lanciarla, mi preparai. Tremavo perché ciò che scaturiva doveva essere la mia scelta. La mano sudava, il cuore batteva. Per la strada non passava nessuno, ero io stesso il giudice, l’arbitro che doveva verificare la correttezza… sceglierò ciò che esce… ma all’improvviso, quando ero quasi pronto mi si avvicina un bambino malconcio, sporco, denutrito ma con un sorriso meraviglioso. Lui non mi chiese nulla mi guardava. Non aveva scelto, lo aveva fatto qualcuno al suo posto ed ora stava cosi a pagarne le conseguenze. Smisi di sudare, aprii la mia mano e diedi a lui quella moneta. O testa o croce, quella era la miglior scelta che potevo fare.
Come fiori recisi noi siamo,sbocciamo in giovane età,profumiamo in maturità,ma ben presto perdiamo le forze,per tornare da dove siamo venuti,come steli mozzati e vissuti.
Era il 1999,Dopo un’uscita dalla caserma…girando e rigirando per le vie della città,vidi una scritta che ancor oggi,gironzola nella mia mente… diceva così:quanta neve dovrà cadere prima che Dio si accorga,che non vogliamo più stelle nel nostro universo…
Ho capito quanto le persone sono diversemille discorsiil profumoagisceil silenzio si gustale persone sono diversecazzo che belloio ti odioe anche tuallora ti amo.
A fortuna contraria, qualunque iniziativa va a catafascio.
Perdersi in qualcosa di così stupidopiccolo, una cosa così insignificantee rendersi conto di quanto essa possa essere grandiosamente infinita.