Milly Galati – Destino
Mi è capitato spesso ultimamente di inciampare nel mio destino.
Mi è capitato spesso ultimamente di inciampare nel mio destino.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.
Il destino non può separare ciò che il cuore tiene unito.
La magia delle parole che abitano un foglio risiede nel potere di mistificare il tempo, nel privilegio dell’immortalità, nella tentazione dell’eterna giovinezza.
Se pochi sono coloro che sanno scegliere, ancora meno sono coloro che sanno quando è necessario rinunciare.
Non possiamo sconfiggere il destino ma possiamo imporgli gravi perdite!
Hai solcato i sette mari, hai scalato cento vette, hai percorso milioni di miglia, sei ritornato al paesello e solo lì hai trovato quello che cercavi.
Non vi è limite, nessun confine, né tantomeno una fine, in ciò che unisce il destino.
Liberi di giocare, liberi di ingannare, liberi di sognare, liberi di illudere, liberi di fantasticare, liberi di non mollare, liberi di andare, liberi di tornare, liberi di lasciare, liberi di ricominciare, liberi di credere, liberi di lottare, liberi di essere, il meglio del meglio, che possiamo essere, liberi di scegliere quali azioni vogliamo fare, liberi di essere liberi, nel realizzare, il gesto più giusto e più consono, che la nostra personalità possa accettare, liberi di scegliere da che parte stare, e non stupirsi se poi faremo del bene o del male, perché eravamo liberi di scegliere, appunto, da che parte stare.
Si socializza spesso che il nostro destino è scritto da qualche parte, ma se trovo chi ha scritto il mio gli faccio un culo così.
Per natura l’essere umano non si attribuisce le colpe dei propri fallimenti, per questo ha coniato il termine destino.
Per la felicità devi coltivare il momento, per coglierne poi quell’attimo dall’albero del tempo.
Il destino è cieco e ha gettato su di noi tutte le sventure. Nello stesso momento qualcun altro, altrove, lontano, gode di tutte le gioie… Anche delle nostre, di quelle a cui avremmo diritto. Ma un giorno, chissà, forse anche per noi sorgeranno giorni più sereni. Forse potremo vivere e dimenticare.
Gli dèi non dimenticano. Ci possono colpire quando vogliono, nel modo più atroce. Se la cosa più terribile al mondo per un uomo è di cadere nelle mani di un altro uomo, puoi immaginare che cosa significa cadere nelle mani di un Dio che ti odia?
Nessuno è più forte di un uomo che non ha più nulla da aspettarsi dalla sorte.
Gli dèi giocano con la nostra vita come un fanciullo vicino a uno stagno spinge al largo la sua barchetta ogni volta che le onde la riportano vicino a riva.
È la follia che regola il destino. Solo i folli hanno il coraggio di scegliere la propria strada, di rischiare tutto, di lasciare il passato alle spalle e di realizzare i propri sogni.