Cristina Carboni – Destino
Ma se esiste nel mondo una forza così potente da trasformare un bruco in farfalla perché per noi non potrebbe esistere una rinascita?
Ma se esiste nel mondo una forza così potente da trasformare un bruco in farfalla perché per noi non potrebbe esistere una rinascita?
L’intensità di certi eventi accomunano il destino di persone diverse. Condividi anche solo attimi con loro, ma il punto di contatto non si esaurirà mai, a prescindere.
Mi è capitato spesso ultimamente di inciampare nel mio destino.
Muti e soli. Ce ne stavamo rintanati in noi stessi. Compagni di pasto e di dolori. Panni stesi ai due capi di un filo. Pale eoliche che si intersecano solo in un punto, quello della loro ingenuità ferita. Rami diversi di uno stesso albero che si cibano di linfa di modi gentili e affetto fuso.
Il destino spesso ti spacca l’anima e ti disseziona il cuore. Una cruenta opportunità che ti offre per poterli poi ricomporre al meglio.
Il destino non può separare ciò che il cuore tiene unito.
Per la felicità devi coltivare il momento, per coglierne poi quell’attimo dall’albero del tempo.
Il destino è cieco e ha gettato su di noi tutte le sventure. Nello stesso momento qualcun altro, altrove, lontano, gode di tutte le gioie… Anche delle nostre, di quelle a cui avremmo diritto. Ma un giorno, chissà, forse anche per noi sorgeranno giorni più sereni. Forse potremo vivere e dimenticare.
Gli dèi non dimenticano. Ci possono colpire quando vogliono, nel modo più atroce. Se la cosa più terribile al mondo per un uomo è di cadere nelle mani di un altro uomo, puoi immaginare che cosa significa cadere nelle mani di un Dio che ti odia?
Nessuno è più forte di un uomo che non ha più nulla da aspettarsi dalla sorte.
Gli dèi giocano con la nostra vita come un fanciullo vicino a uno stagno spinge al largo la sua barchetta ogni volta che le onde la riportano vicino a riva.
È la follia che regola il destino. Solo i folli hanno il coraggio di scegliere la propria strada, di rischiare tutto, di lasciare il passato alle spalle e di realizzare i propri sogni.
Chi può sapere quando il suo mondo sta per cambiare? Chi può dire, prima che succeda, che ogni esperienza precedente, tanti anni, sono stati una preparazione inutile. Immaginatevi un vecchio quasi analfabeta in lotta contro una lingua nemica, un ragazzino esausto in lotta contro il sonno. E tra loro nient’altro che le parole di un altro straniero, faticosamente tradotte dal suono natio in quello di una parlata aliena. Chi avrebbe potuto sospettare che il mattino seguente si sarebbe risvegliato un bambino diverso? Io ricordo solo la battaglia per respingere la stanchezza. Una settimana dopo non mi ero ancora reso conto di quello che era successo quella sera, delle porte che si erano definitivamente chiuse e di quelle che si erano spalancate. Forse avrei dovuto intuirlo, o forse no; chi è in grado di avvertire la rivelazione nel vento?
Nella sua dannazione risiedeva tutta la sua tremenda grandezza.
Alle volte, il destino sa essere il peggiore degli strozzini: può far pagare interessi esagerati.
Non capisco di quale tragedia parli, già siamo all’epilogo finale.
Ognuno di noi è padrone delle proprie scelte, ma nessuno è giudice del proprio destino.