Edward Dahlberg – Morte
Tutto in definitiva fallisce, perché moriamo, e questo è il nostro penultimo fallimento o il nostro successo più enigmatico.
Tutto in definitiva fallisce, perché moriamo, e questo è il nostro penultimo fallimento o il nostro successo più enigmatico.
Dopo la morte non esisteremo più come soggetti, e, proprio per questo non troveremo il tempo e lo spazio come li conosciamo.
E se gli angeli scelgono per la vita di uno la morte di un altro, si angosceranno non per le repliche a frotte, se e quando l’odio abbandonerà la loro mente, ma per quello perduto, il rimedio che splende troppo lontano alle spalle, vago e informe come dietro un mare d’acqua, in una strada su cui nessuna macchina del tempo potrà fare ritorno.
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato.
Ci sono molti modi per morire: il peggiore è morire dentro mentre continui a vivere fuori.
Morte, parola subdola della vita. Non ci sarebbe vita se non ci fosse la morte, non ci sarebbe morte se non ci fosse la vita.