Elisabetta Barbara De Sanctis – Stati d’Animo
Scelgo di non controllare, ma di lasciarmi condurre. Scelgo di lasciar andare. Mi ascolto. Non penso. Sento.
Scelgo di non controllare, ma di lasciarmi condurre. Scelgo di lasciar andare. Mi ascolto. Non penso. Sento.
Io sono una tasca e la mia vita sono cuffiette dell’ipod. Se c’è modo di incasinarla, da qualche parte, si stia certi che ce la faccio.
Tutto procede. Non come vorrei. Ma sicuramente per il meglio.
Solitudine? Un bellissimo luogo, per una “sosta ogni tanto”.
“Umanità, mi stai sul cazzo da sempre”. Ecco il mio motto!
Stefan era pallido, gli occhi verdi ardevano minacciosi e pieni di rabbia ma c’era in lui una sorta di dignità, di purezza, somigliava a un angelo severo scolpito nel duro marmo.
Ho perso tante volte la voglia di ricominciare. Ho ascoltato milioni di voci dimenticandomi della mia. Ho pensato a troppe persone dimenticandomi di me. Ho amato senza tregua e senza risparmiarmi mai senza avere niente in cambio. Ho ascoltato, capito ed aiutato gli altri dimenticandomi di me. Adesso basta! Adesso ascolto me, faccio quello che sento. Non mi fermo più per fare un piacere agli altri, anch’io ho il diritto di vivere e di godermi ciò che mi rende felice.