Elbert Hubbard – Felicità
Il dolore si può sopportare anche da soli, ma per essere felici bisogna essere in due.
Il dolore si può sopportare anche da soli, ma per essere felici bisogna essere in due.
La poca felicità che ci si può aspettare da questo mondo consiste nell’essere sicuri di aver fatto il maggior bene possibile ed il minor male possibile ai cuori dei nostri amici.
Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici.
Un niente ci abbatte, perché un niente ci consola.
La felicità è una merce favolosa: più se ne dà e più se ne ha.
Le persone più felici sembrano essere quelle che non hanno motivi particolari per essere felici se non quello stesso di esserlo.
Prendi il mio cuore come tappeto volante della tua gioia per volare nel cielo infinito della felicità.
La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.
La felicità ha origine nell’interiorità. Non diventerete miracolosamente felici se qualcun altro intorno a voi cambia, o se lo fa il mondo esterno, ma solo se voi cambiate. È possibile che qualcun altro vi indichi la via, vi fornisca delle tecniche, ma questo è tutto ciò che gli altri possono fare, il resto spetta a voi.
La felicità è qualcosa che si moltiplica quando viene condivisa.
La vera felicità non si descrive, si sente.
La felicità è una ricompensa che giunge a chi non l’ha cercata.
Siamo tutti esseri umani e, da questo punto di vista, siamo uguali. Noi tutti vogliamo la felicità e non vogliamo soffrire. Se consideriamo questo fatto, troveremo che non ci sono differenze tra persone di diversa fede, razza, colore, cultura. Tutti noi abbiamo questo comune senso di felicità.
La felicità non è altro che il profumo del nostro animo.
La felicità dipende da noi. Purchè gli altri ci diano una mano.
Bisogna avere molta cautela con chi è felice.
Col denaro l’infelicità si sopporta meglio.