Claudio Visconti De Padua – Lavoro
Per fare l’idraulico è necessario aver imparato il mestiere, per fare il politico è necessario imparare a rubare!
Per fare l’idraulico è necessario aver imparato il mestiere, per fare il politico è necessario imparare a rubare!
Il mio compito è creare idee, non combattere per esse. Se l’idea è buona, va avanti da sola. Se l’idea non è buona, è un opinione.
Nei tempi passati si lavorava per vivere e si viveva per lavorare, oggi si vive e basta, lavori o non lavori.
In molti ambienti, a essere prese di mira, sono di solito le brave persone perché sono viste come una minaccia, perché si teme il giudizio morale della loro onestà, perché non sono in linea con i metodi usati per ottenere profitto negli affari, e diventano pericolose soprattutto quando fanno notare che certe cose non si fanno.
Retribuita mortificazione quotidiana conseguente a prestazioni fisiche ed intellettive monotone e ripetitive, studiate, sembrerebbe, con il preciso scopo di limitare e ridurre la creatività e le doti dell’essere umano e per indurlo a credere, grazie alle ombre della crisi economica, d’essere fortunato.
Aziende, piccole o grandi, ciò che veramente farà la differenza tra chi soccomberà alla crisi e chi invece ne farà un’opportunità per crescere, sarà dato dalle piccole cose: un sorriso in più, un piccolo sconto, un nome ricordato, un consiglio disinteressato.Perché, al di là di minuziose strategie di marketing o di vendita, c’è sempre il cliente, un essere umano che vuole essere riconosciuto, apprezzato, ascoltato e, nella foga di fare numeri, spesso tendiamo a dimenticarcelo.
Dove c’era una rete vendita ibrida, c’è puzza di bruciato.
Grazie alla simulazione dell'”occupazione”, e al miraggio di un futuro positivo per la società del lavoro, si crea la legittimazione morale a procedere in modo ancora più determinato contro i disoccupati e quelli che rifiutano di lavorare. Nello stesso tempo, le agevolazioni fiscali e le cosiddette “gabbie salariali” abbassano ancora di più il costo del lavoro. E così si favorisce con tutti i mezzi possibili il già fiorente settore del lavoro sottopagato e dei lavoratori poveri disposti a tutto.
Ci hanno fatto credere che eravamo concorrenti, solo perché non hanno avuto il coraggio di uccidere un uomo a sangue freddo.
Siamo mossi da un falso mito, quello dello stipendio. Siamo convinti che solo lo stipendio possa farci sopravvivere, che senza saremmo persi, moriremmo di fame e di freddo. Siamo convinti che per avere un chilo di frutta dobbiamo dare in cambio dei soldi, decurtati dal nostro stipendio, proveniente dalla vendita del nostro lavoro a terzi. Non è un grande affare se ci pensate bene. Sul vostro lavoro ci deve guadagnare prima di tutto il vostro datore di lavoro. Sul chilo di frutta che comprate in città ci deve guadagnare il coltivatore, il mediatore, il grossista, il trasportatore, il supermercato. In pratica, tra voi e il vostro kilo di frutta, c’è un esercito da mantenere. Con il vostro stipendio. Non è un grande affare, no? Non starete lavorando per troppe persone?
La concorrenza è tale, quando il risultato raggiunto è, a parità di risorse.
Per qualcuno il “dolce far niente” è in realtà un far niente molto amaro.
Dedicarsi alle proprie attività, permette anche di non fermarsi a guardare quelle degli altri.
Dottore bravo! Usa la tua valigia con la delicatezza di un fiore e vedrai che anche i frutti spunteranno presto.
Che lavoro fai? Il dj. Se non facessi il dj che lavoro vorresti fare? Il dj.
Il problema non è far passare il decreto svuota provincie, il problema sarà mettere in atto lo svuota uffici.
Chiunque abbia detto che il lavoro nobilita l’uomo evidentemente non ha mai lavorato.