Benjamin Franklin – Lavoro
Tieni in pugno il tuo lavoro, o sarà lui a tenere in pugno te!
Tieni in pugno il tuo lavoro, o sarà lui a tenere in pugno te!
Un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.
Nessun uomo ha mai detto sul suo letto di morte: “Mi sarebbe piaciuto trascorrere più tempo in ufficio”.
Non ci può essere una crisi la settimana prossima. La mia agenda è già piena.
Non avete bisogno di essere idioti per lavorare qui, ma esserlo facilita enormemente le cose.
Per operare grandi cose, bisogna vivere come se non si dovesse mai morire.
Ogni professione ha i suoi segreti… se non li avesse non sarebbe una professione.
Quando si manda un commesso in affari ad una regione distante, un uomo di rigidi principi morali non è la scelta migliore.
Perché secondo voi la maggior parte degli educatori e dei veri intellettuali guadagna irriverentemente meno dei semplici burocrati?
Attraverso i Mass Media ogni gruppo imprenditoriale mostra i debiti dei propri concorrenti all’ignaro pubblico, che in questo modo viene a conoscenza dell’esatta entità delle somme che dovrà pagare.
I giornalisti raccontano i misfatti, gli insegnanti cercano di prevenirli, eppure i primi guadagnano molto di più; chissà come mai ?
Per i ricchi il lavoro è visto come fonte di profitto e realizzazione, per i poveri deve essere visto come obbligo, svago, impegno sociale, volontariato, ecc.
Una macchina può fare il lavoro di cinquanta uomini ordinari, ma nessuna macchina può fare il lavoro di un uomo straordinario.
Il criminologo non ha nessuna competenza psichiatrica effettiva, osserva la psiche senza avere i titoli per farlo. E anche se fosse, su dieci psichiatri ai quali affidi lo stesso caso, puoi trovare dieci risposte diverse. E tutti quelli che alimentano il circo della morbosità su Cogne spendono, con ingiustificabile sicurezza, delle libere interpretazioni soggettive che possono variare ogni secondo. E quel certo esprimersi assertorio di questi presunti scienziati dell’investigazione psicologica, la dice lunga: questa sicurezza espressiva è proprio un indice di incompetenza.
Il senso di quello che si fa si scopre dopo averlo fatto.
Nell’esercizio anche del più umile dei mestieri, lo stile e il modo sono decisivi.
Anche in questa epoca nostra in cui la sofferenza delle masse è formidabile e i problemi sociali sono straordinariamente complicati, può esserci una gioia di vivere, sol che noi vogliamo vedere in ogni problema che il nostro tempo ci pone un compito a noi affidato. Come può ogni singolo individuo venire a capo di questo campito? Ciò dipende dalla sua capacità personale e dalla sfera di azione a lui affidata. Ma chiunque di noi voglia comprendere, può raggiungere la più alta felicità che l’uomo possa conoscere: quella di lavorare per la felicità altrui.