Mario Bucci – Cielo
Come tu osi, oh cielo, mostrarmi il tuo sorriso, dopo avermi costretto a sopportare le tue le tue lacrime?
Come tu osi, oh cielo, mostrarmi il tuo sorriso, dopo avermi costretto a sopportare le tue le tue lacrime?
Il cielo di notte s’illumina e le stelle prendono forma. Nel silenzio della notte si sentono i colori e si vedono i rumori. Tutto questo diventa reale quando tutti i nostri pensieri svaniscono e noi diveniamo un tutt’uno con il cielo e le stelle.
Quante volte in cielo io vorrei guardaresperando che nessunoquel momento mi faccia pagare.
Cielo diventa nero. Cielo fatti più scuro, solo un po’, così che la tua luce…
Ogni volta che mi fermo a guardare il cielo pieno di stelle, rifletto su come esse siano luminose. Penso che siano fiammiferi accesi da altre persone in un mondo parallelo, forse per festeggiare qualcosa o forse per farci riflettere proprio su come splendano in questo modo solitario che le accomuna. Il loro compito è quello di splendere per il cielo, per abbellirlo, decorarlo, e non è molto differente da quello degli uomini; anche noi splendiamo per qualcosa o qualcuno. Alcune persone splendono per dire che esistono, per farsi notare, per esprimere se stessi, altre per gli obbiettivi, altre ancora splendono e non se ne rendono nemmeno conto e poi ci sono quelle persone che accomunano un po’ tutto, come me d’altronde… io splendo? Penso di si, e se lo penso so anche il motivo. Te, semplice, no? Ma mi chiedo anche; tu, splendi per me?
La notte se ne va, insieme al sole e all’aldilà.
La brave ragazze vanno in cielo, le cattive vanno dappertutto.