Matteo Casella – Tristezza
Vorrei poter andare nello spazio infinito, dove tutto ha avuto inizio, e dove tutto avrà fine.
Vorrei poter andare nello spazio infinito, dove tutto ha avuto inizio, e dove tutto avrà fine.
Occhi nella notte che sperano nella quiete di trovare un appiglio, stringo i pugni perché il sereno della vita non è per me. Spilli pungenti di dolore è la notte che s’insinua tra le pieghe della mente che s’arroventa al lume di una candela, trovando l’ultima rima ad un’agghiacciante poesia. Mani fredde non scaldano la penna, mentre le luce della notte spengono i rumori e finalmente riposano anche le foglie che nel vento danzavano riflesse come cristalli su vetri frantumati. Vorrei annodare i fili dispersi della vita, mi perdo invece nelle paure per cercare me stesso. Vive in me una poesia che mi divora a tradimento, impossessandosi del passato; e mentre inseguo desideri assenti sprofondo nel pozzo della notte che m’inghiotte, chiudo la porta alla luce che il mondo ha lasciato accesa per me.
Se aggressività e frustrazione sono direttamente proporzionali, io dovrei essere un serial killer.
Siamo sempre pronti per gli altri, diamo per scontato che anche gli altri siano disposti a fare per te quello che tu riesci a fare per loro e poi ti svegli un giorno e ti accorgi che nel tuo dolore sei rimasta sola, e ti accorgi che ti sei legata tanto a chi non sa tenere legato nessun vincolo.
La cosa peggiore è sentirsi oppressa, è sentirsi davvero sommergere, la cosa peggiore è il crollo emotivo che capita dopo tanta sopportazione! Non sono un robot sono solo una persona umana che ha bisogno ogni tanto di essere ascoltata!
La cattiveria più grande che si possa fare nella vita è calpestare il cuore di chi si è amato fino a poco prima della fine di un’amicizia o di un amore.
Quando un “ti amo” muore dentro, non lo fa mai in silenzio.L’eco dell’infelicità, rumoreggia dolorosamente nell’anima…