Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Certe parole non sono biodegradabili, restano lì per anni, ai bordi dell’animo, ad inquinarti il sorriso.
Certe parole non sono biodegradabili, restano lì per anni, ai bordi dell’animo, ad inquinarti il sorriso.
Io sono una che non chiede, perché chiedere ha il carattere dell’elemosinare. Sono una che non riceve nulla gratuitamente e pensa che i no siano degli schiaffi. Io sono una che arrossisce e rivolge lo sguardo a terra, attendendo che un indice flesso sollevi il mento e tolga di dosso la vergogna e la prostrazione. Io sono quella che festeggia la fine delle feste perché ogni festa rammenta sempre e più prepotentemente la mancanza e l’assenza. Io sono una che cade e poi trova un bastone sul quale far leva e ritentare, faticosamente, di rialzarsi. Io sono una che ci crede, ad ogni cosa, ci crede forte e ne fa ragione di vita perché tutto abbia un senso e nulla rimanga sterilmente in superficie. Io sono una che si giudica e si punisce, sono una che arriva ad essere crudele con se stessa, che si ammonisce. Io sono una che vivrà sempre di favole perché se ne è sentita raccontare e se ne è raccontata tante, ma non ci sono principesse che vengono salvate dai loro principi, ma draghi e orchi da uccidere prima di farsi massacrare.
Voglio essere forte, o almeno sembrare forte ai suoi occhi.
Parla solo se hai concetti da comunicare, corri solo se hai una meta da raggiungere, ama solo se hai un futuro da impegnare.
Le parole aggrediscono solo in branco, singolarmente non farebbero del male neanche a una virgola.
Sarebbe così semplice a volte dimostrare qualcosa che dalla bocca non esce. Dar voce a quelle parole che restano soffocate in gola. A volte basta un gesto, un semplicissimo gesto che si chiama: abbraccio.
Sono stanca di promesse non mantenute, di falsi “mi manchi” e di finti “ti voglio bene”. Fanculo alla gente che mente!