Silvana Stremiz – Morte
Eutanasia non è eutanasia quando si muore con dignità in modo naturale.
Eutanasia non è eutanasia quando si muore con dignità in modo naturale.
Anagrammando la Morte… treMo.
A Provins è stato giustiziato, in questi giorni, un giovane che aveva assassinato due borghesi, un uomo e una donna, violentato la serva sul posto e bevuto tutta la cantina. Ora, per veder ghigliottinare un tipo tanto stravagante, già alla vigilia erano arrivati a Provins più di diecimila campagnoli. Poiché gli alberghi non li potevano ospitare tutti, molti hanno passato la notte all’aperto, dormendo sulla neve. L’affluenza di folla è stata tale che è venuto a mancare il pane.
Invidio i morti, e solamente con loro mi cambierei.
In quanto al morire non ci penso proprio, perché mai dovrei privare del mio genio l’umanità? Per far piacere a persone il cui passatempo più intelligente consiste nell’arrotolare caccole nasali davanti ad un programma trash della De Filippi? Diamine, meglio vivere.
La completezza della vita sta nella morte, la verità della morte si trova vivendo.
Non lo degnerò neanche d’una lacrimaquesto sporco “mondo” quando svanirò.Ne verserei a fiotti dovessi “perdere”prima di mia madre e del mio Santo.Struggente il loro dolore.
I misteri che si celano dietro la morte sono infiniti… come i ricordi delle persone che abbiamo amato.
Alle volte mi estinguo!
Solo la parola mette i brividi, ma ora sono vivo e non voglio pensare ad altro… un bacio a tutti, vivi e morti…
Metti i tuoi ideali al primo posto nella tua vita, anche se molto probabilmente saranno loro a condurti alla morte.
La Morte è qui, e la Morte è là; da per tutto la Morte è all’opera; intorno a noi, in noi, sopra di noi, sotto di noi è la Morte; e noi non siamo che Morte….Da prima muoiono i nostri piaceri, e quindi le nostre speranze, e quindi i nostri timori; e quando tutto ciò è morto, la polvere chiama la polvere e noi anche moriamo.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Forse è vero che quando una persona se ne va continua a vivere dentro di noi: bisogna ospitarla nella propria intimità costringendosi quasi a donarle la vita più felice che si può.
Nessuno può sfuggire all’abbraccio della morte, se la morte ha deciso di ghermirti.
Gli anni sono come le piramidi: contengono sempre qualche morto.
Il massimo da fare per esser immortali è creare la condizione che per una cinquantina d’anni dopo la dipartita amici e familiari parlino bene di noi, ancor più che lo pensino.Dopo francamente che ce frega.