Anna Maria D’Alò – Morte
Bisogna morire più volte a se stessi per non morire senza essersi mai conosciuti.
Bisogna morire più volte a se stessi per non morire senza essersi mai conosciuti.
Ogni tanto mi perdo tra l’aldiqua e l’aldilà, poi mi ritrovo e scopro che è ora di svegliarmi e pizzicarmi per sapere se sono ancora vivo.
Per dormire ci sarà l’eternità.
Quando muore qualcuno che hai tanto amato sei tu che muori, perché lui vivrà sempre nella tua mente ma tu non vivrai più nella sua.
Dicono che è la morte la fine di tutto, ma sbagliano. La vera fine di tutto è quando il cuore si ferma ad ogni delusione! Quella è la vera morte!
Quanti di voi hanno mai pensato: “la faccio finita”? Io credo tanti, e l’ho pensato spesso anche io. In quei momenti è banale sentirsi dire: “passerà”. Penso che l’unica cosa che possa curare da questi pensieri di morte, sia guardare gli occhi di una persona che soffre davvero tanto, stringergli la mano, e capire che anche quella stretta di mano per lui vale molto. Credetemi, vi apre il cuore con una delicatezza e dolcezza inaspettata, e vi riempie di vita vera. Quella che dovremmo vivere ogni giorno.
Morire è quando acquisisci la consapevolezza che niente e nessuno può più riempire il vuoto che ti porti dentro.
Si nasce e si muore in un giorno in cui tu non sei presente.
Se non hai timore della morte perché sei sempre lì a contare i giorni che ti separano da essa?
Spargere frammenti di noi nell’arco della vita, disseminare il nostro animo ovunque, mettere radici nei pensieri altrui, fiorire nelle parole di chi ci ama, diffonderci senza mai confonderci. Non è forse questo l’eterno inganno ai danni della morte?
Anche quando smetterà di pulsare il cuore di una persona buona continuerà a vivere nelle anime dei suoi cari!
Chi ha detto che si vive una sola volta? Confondiamo l’oblio con la morte.
Ogni respiro che fai ti avvicina sempre più alla morte.
Non giunge mai la giusta ora per la morte di una madre.
Tutti ce ne andiamo prima o dopo, ma solo le persone speciali lo fanno portando via un pezzo di noi e lasciando un pezzo di se.
L’unico punto debole della morte è la memoria. Un ricordo ha straordinarie capacità di sopravvivenza, sorride beffardo di fronte ad essa mentre assapora il sale di una lacrima.
Non lamentarti troppo per la tua vita, d’altronde; l’eternità ti servirà per rimpiangerla.