Simone Caramanno – Morte
Sono morto e non me ne sono accorto.
Sono morto e non me ne sono accorto.
La lotteria della vita non dà premi in denaro o gettoni d’oro, ma sorteggia, tra tutti gli abitanti del pianeta, biglietti spaziali gratuiti per viaggi improrogabili e indelebili verso l’aldilà della fisicità.
Mi sto preparando per l’altro viaggio. Vi sto lasciando silenziosamente, depongo i miei sentimenti, mi spoglio della mia persona e vi saluto, certo che non vi mancherò e che anche quest’ultimo sarà un dono e non puro egoismo.
Si muore anche di silenzio. Le parole taciute finiscono per soffocarti.
La morte di un genitore, un compagno o di un caro è davvero difficile da affrontare. Ciò che la maggior parte di noi non sa, finché accade, è che farà male per molto tempo.
Non piangere quando non ci sarò più. Pensa a tutte le volte che ti ho fatto incazzare, ecco, vedi che passa?
La vita è un film, in cui il biglietto lo paga la morte.
La morte non esiste, è solo un altro grembo da abbandonare per rivedere la luce.
Un ricamo li nell’armadio, sulle lenzuola di seta custodite come uno scrigno prezioso e intoccabile. Le guardo, le sfioro poi mi allontano. La sera prima che ti saresti sposata avevo sognato di metterle sul tuo letto, e tu con gli occhi pieni di lacrime di emozione mi avresti detto: Mamma da domani abiterò qui, ma so che quando tornerò a casa da te mi aspetterai a braccia aperte. Quel ricamo aveva dentro i fili del tuo futuro ma questo futuro non l’hai vissuto. Ora quei fili mi graffiano il cuore, e non so a cosa aggrapparmi per non sprofondare nel mio dolore.
Si può morire per dolore, ma mai per amore.
Nella nascita e nella morte si parte per arrivare e si arriva per partire.
Prima o poi, a tutti tocca andarcene, ma farlo volontariamente è forse un peccato troppo grande contro noi stessi.
Quando arriva la morte non trova nessuno ad aspettarla.
Tutto ciò che scorre è vita, l’immobile è morte.
Lotti una vita intera per morire.
Poi vivere per il tempo di sentire, dietro i miei occhi chiusi, chiudersi altri occhi. Che fine.
La morte è un dato di fatto, non un mistero; mistero è la vita di cui non conosciamo lo svolgimento, ma solo il finale!