Claudio Visconti De Padua – Paradiso & Inferno
L’inferno è la nostra esistenza e le fiamme sono i nostri dolori.
L’inferno è la nostra esistenza e le fiamme sono i nostri dolori.
Fai delle mie mani il suadente sudario delle tue perversioni.
Il successo in questo mondo per il 90% è causato dalla vendita dell’anima.
Mentre il diavolo pensa a fare le pentole, io faccio i coperchi.
Mi concedo il paradiso, ma poi passo per l’inferno.
In paradiso non ci può essere più amore di quello che ora sto provando per te.
Tutti possono gestire il paradiso, tutti tranne chi è abituato a gestire l’inferno.
Se confondi un angelo con un demone il rischio è di cadere all’inferno con lui.
L’amore… fa spiccare il volo verso il paradiso o l’inferno.
Nei millenni a venire ci ritroveremo riflessi del Sole divino (Paradiso) o fossili della crosta terrestre (Inferno), dipende dalla montagna scalata (bene) o dalla miniera scavata (male)
Per alcuni di noi, per cui la vita è o bianca o nera, o tutto o niente, o dentro o fuori, senza mezze misure…l’essenza di ogni oggetto che possiamo possedere, dal più scontato al più raro, viene massimizzata, fondamentalmente privandosene. Perché solo la privazione aumenta il desiderio. E quando il desiderio è estremo, la sua percezione e intensità sono equivalenti a quelle di un orgasmo. Ebbene si. Bisogna fare l’amore. Fare l’amore con il cibo, con le proprie passioni, con la propria mente, con il proprio corpo, con il proprio uomo. E fare l’amore significa arrivare allo stremo delle energie fino a far male, a far mancare il respiro, a nauseare. Una sorta di masochismo paradossalmente rigeneratore, che si raggiunge solo rendendo esclusivo l’approccio con l’oggetto. L’abitudine è assuefazione che sminuisce il suo straordinario valore. Per questo bisogna fondamentalmente privarsene…
Un angelo di nome Laura è scesa dal cielo per amarmi, ma io come un demonio gli uccisi tutti i sogni ed ora giro nell oblio dell inferno.
Il commercio con gli angeli mi ha reso noto che i ricchi vanno in cielo con la stessa facilità dei poveri, nessuno vi è escluso a causa della sua ricchezza, nessuno vi è ammesso in ragione della sua povertà. I ricchi in cielo vivono più di tutti gli altri nell’opulenza, alcuni abitano in palazzi risplendenti d’oro e d’argento e possiedono in smisurata abbondanza quanto serve alla vita.
A chi mi dice che l’inferno e il diavolo non esistono, rispondo che su questo maledetto pianeta fa sempre più caldo e che per andare d’accordo con certe persone bisogna proprio vendere l’anima!
L’inferno è la patria dell’irreale e di chi cerca la felicità. È un rifugio per chi rifugge dal cielo, che è la patria dei padroni della realtà, e per chi rifugge dalla terra, che è la patria degli schiavi della realtà.
Lei vede i demoni, io abito all’Inferno. Lei brucia nel fuoco, io riemergo dalle ceneri per morire ancora. Lei decide di farla finita, io già sto sottoterra.
Avevo un vecchio zio che ragionava in modo lineare. Una volta mi fermò per strada e mi chiese: “Sai come il diavolo tormenta i reprobi?” Alla mia risposta negativa disse: “Li fa aspettare.” E ciò detto, proseguì il cammino.