Raffaele Caponetto – Paura & Coraggio
Un vecchio leone morente, con l’ultimo ruggito incute ancora paura.
Un vecchio leone morente, con l’ultimo ruggito incute ancora paura.
Se hai troppo timore reverenziale del tuo superiore, del tuo capo ufficio; prova ad immaginartelo in mutande davanti allo specchio o seduto sul water nell’esercizio delle sue funzioni. Col tempo sarà il tuo capo ufficio ad avere timore di te. Forse perderai il posto di lavoro, la vendetta dei piccoli uomini, degli omuncoli; ma il tuo morale sarà salito alle stelle e potrai affrontare la vita con un altro piglio.
Un tempo era il cosiddetto popolino che fomentava la diatriba nord sud, settentrione meridione. Unico vanto del settentrionale, essere nato al nord Italia e quindi autorizzato a sentirsi superiore al meridionale; a prescindere da considerazioni di merito. Considerando la completa assenza di caratura culturale di questi soggetti “non ti curar di loro, ma guarda e passa”. È preoccupante però che anche individui che dovrebbero possedere una “certa” cultura la pensino allo stesso modo. Questi ultimi dovrebbero “se ne sono capaci” pensare che il settentrionale italiano nei confronti degli svizzeri è meridionale. Lo svizzero rispetto al tedesco è meridionale. Il tedesco è meridionale rispetto al danese e così via. Con questi elementi, nel piano internazionale, culturalmente siamo destinati ad essere gli ultimi della classe.
Non aver paura di dimostrare ciò che provi, non aver paura di esser sincero, non aver paura di un rifiuto o di una brutta figura; le brutte figure si dimenticano, i rifiuti con il tempo si accettano e si comprendono ma i rimorsi, no quelli no, ti accompagnano per tutta la vita!
Ho imparato così bene a rialzarmi che cadere non mi fa più paura. E non solo! La paura di cadere non mi trattiene più. Adesso posso scegliere di andarmene anche da dove mi fa male andarmene se credo che non sia più meritata la mia presenza. Ora posso farlo, posso permettermelo perché sono sicura che resterò comunque in piedi.
Sopravvissuta.Arrivano sottili, immediate e lancinanti, tra occhi, orecchi e bocca, le spade, per quello che hanno visto, che hanno udito e che non hanno potuto urlare…Più lenta, sinuosa e uncinata, nello stomaco, un’altra taglia le viscere e poi le torce in un groviglio inestricabile di serpi annidate che si mangiano l’un l’altra…Lunga, sibilante e strisciante nella testa penetra la spada, aprendo squarci di ricordi, alcuni vividi e altri più sgangherati, che più li ricordi e più ti fanno male e più penetra e più capisci ciò che non vorresti capire mai!Infine fredda, prepotente e sicura l’ultima colpisce al cuore che si spacca inesorabilmente, sanguina, perde amore e trova rabbia…perde amore e trova amarezza… perde amore e trova odio!Trafitta tra corpo e anima devo ancora vivere!
La paura si dice è dei codardi; a volte, può essere dei coraggiosi, quando si azzarda una storia amorosa, priva di scampo.