Raffaele Caponetto – Solidarietà
Viviamo in un’epoca in cui il supporto generazionale non esiste più. Ognuno è abbandonato a se stesso.
Viviamo in un’epoca in cui il supporto generazionale non esiste più. Ognuno è abbandonato a se stesso.
Poche cose ci appagano come l’operare con amore, verso i bisogni di una o più persone, ricavando inaspettatamente, più nel dare che nel ricevere.
Dalla competizione alla condivisione.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Il genere umano, aborto della Natura o soltanto esperimento, è destinato a scomparire per sempre.
È come far passare un pedone che sta attraversando sulle strisce: non lo si fa perché si è gentili, ma perché si spera che un giorno, qualcuno, farà lo stesso con te.
Donna vuol dire felicità, ma anche disgrazia. Dipende da quello che hai estratto dal bussolotto targato destino. Attento perché ogni cento palline, novantanove sono nere e soltanto una è bianca.
Poche cose ci appagano come l’operare con amore, verso i bisogni di una o più persone, ricavando inaspettatamente, più nel dare che nel ricevere.
Dalla competizione alla condivisione.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Il genere umano, aborto della Natura o soltanto esperimento, è destinato a scomparire per sempre.
È come far passare un pedone che sta attraversando sulle strisce: non lo si fa perché si è gentili, ma perché si spera che un giorno, qualcuno, farà lo stesso con te.
Donna vuol dire felicità, ma anche disgrazia. Dipende da quello che hai estratto dal bussolotto targato destino. Attento perché ogni cento palline, novantanove sono nere e soltanto una è bianca.
Poche cose ci appagano come l’operare con amore, verso i bisogni di una o più persone, ricavando inaspettatamente, più nel dare che nel ricevere.
Dalla competizione alla condivisione.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Il genere umano, aborto della Natura o soltanto esperimento, è destinato a scomparire per sempre.
È come far passare un pedone che sta attraversando sulle strisce: non lo si fa perché si è gentili, ma perché si spera che un giorno, qualcuno, farà lo stesso con te.
Donna vuol dire felicità, ma anche disgrazia. Dipende da quello che hai estratto dal bussolotto targato destino. Attento perché ogni cento palline, novantanove sono nere e soltanto una è bianca.