Antonio Cuomo – Religione
Avere cura di ogni essere è questo l’amore di Dio.
Avere cura di ogni essere è questo l’amore di Dio.
Generami la vita, la vita in abbondanza e non mancare in nessun giorno a donarmi la forza che allega la speranza.
Nazareno, tu che restituisci la voce ai muti e la vista ai ciechi, avresti potuto privarmi della parola e degli occhi. Avresti potuto rendermi pazzo e annebbiare per sempre la mia mente. Sarei diventato uno dei tanti derelitti coperti di mosche e stracci che dormono nella Gehenna. Vivrei ammassato intorno alle mura della città gridando frasi senza senso, con la mano tesa in cerca di un pezzo di pane. La gente guarderebbe dall’altra parte e cambierebbe strada per evitarmi. Sarei uno degli ultimi, uno di quelli che tu ami maggiormente.
L’alba è l’abbraccio che Dio distende al mondo, il sole, il suo sorriso e quando piove sono lacrime d’amore che scendono dall’azzurro cielo per dar fioritura ai nostri aridi animi.
Dio mio, tu ci hai donato un mare di bene e noi lo stiamo prosciugando con il male.
L’uomo non sa dare posto a Dio, semplicemente perché non sa stare al suo posto.
La religione può diventare una prigione nel momento in cui ci impedisce di essere se stessi.
Credi veramente di avere fede oppure è attraverso le lacrime, che gli occhi vedono meglio Dio?
Credere senza vedere è senza dubbio un atto di fede, ma sapere di essere nel giusto, è solamente cecità.
Nessun uomo dovrebbe mendicare in ginocchio, nessuna donna dovrebbe subire violenza, nessun bambino dovrebbe soffrire malattie e fame. Come nessun Dio dovrebbe morire in croce.
Al pozzo della vita, all’ombra delle nostre solitudini, solo coperti da vestiti di speranza, se porteremo nel cuore la brocca della fede, ci sarà sempre tanto amore da attingere.
Oh mio Dio ti prego, proteggi tutte le creature di questo mondo, illumina la loro via e porgi a tutti la Tua mano, perché sicuro e lungo sia di ognuno, il cammino.
Il mio Dio è il rock’n’roll.
La parte più importante della mia religione è suonare la chitarra.
Sono pienamente d’accordo con tutto quello che la chiesa non ha ancora detto.
Non so se Dio esista o no, ma so che il nostro cuore vorrebbe battere incessantemente per qualcosa di più di un mucchio d’ossa.
Parlare di Dio, professarlo e venderlo come assoluta certezza, è così facile. Viverlo poi in quella candida dimensione del giusto, che è quella del perdono e della comprensione che abbiamo sempre professato e sentito, per taluni fedeli è pura utopia. La complessità di tutte quelle parole vendute come certezza, diventano carta straccia se non riusciamo ad esserne l’esempio.