Aleksandar Isaevic Solzenicyn – Religione
Quando Cesare, dopo essersi preso tutto quanto compete a Cesare, comincia subito con insistenza ancora maggiore, ad esigere da noi quanto spetta a Dio, guai se gli cediamo!
Quando Cesare, dopo essersi preso tutto quanto compete a Cesare, comincia subito con insistenza ancora maggiore, ad esigere da noi quanto spetta a Dio, guai se gli cediamo!
Dio fu un errore. Ma è difficile stabilire se fu commesso troppo presto o troppo tardi.
Che Dio sia morto o no, è impossibile tacerne: c’è stato per tanto tempo.
I santi sono persone come noi, ma l’amore li spinge più di noi.
Gesù Cristo stesso, non gli uomini, si sceglie gli uomini come suoi tralci.
Più ci si allontana dal problema, più si tende ad avvicinarlo a Dio.
Nel silenzio della sera ogni voce è una preghiera.
Le superstizioni sono la vera religione del popolo, mica il cattolicesimo o l’islamismo.
È la patologia morale che crea il peccato.
Quei cattolici osservanti non si chiedevano se il lusso delle chiese non insultasse la miseria de poveri.
Le stelle sono le naturali sentinelle notturne.
Cristo si rinnova in ogni creatura che nasce, che vive, che soffre ed infine che muore.
Non dubito che Dio esista; ma, se non esistesse, quale inganno si prenderebbe la nostra anima?
La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita.
Possa Dio negarti la pace ma darti la gloria!
La vita di Cristo è per me una regola di vita, la sua morte è il mio riscatto della morte.
Così grande è la forza dei sacramenti di cui si fa memoria in questi giorni che possono spezzare anche i cuori di pietra.