Antonino Gatto – Ricchezza & Povertà
Quante volte ho sognato la mia ricchezza, senza togliere un centesimo alla mia povertà!
Quante volte ho sognato la mia ricchezza, senza togliere un centesimo alla mia povertà!
Io prendo carta straccia e la faccio diventare denaro.
Se non avete alcuna proprietà, l’unico modo per ottenere un prestito da una banca è quello di presentarsi con una mitraglietta.
Gli uomini e le nazioni che hanno molto denaro, prima riducono in miseria i loro avversari e poi iniziano a fare un’ipocrita e sdegnosa beneficenza, e la sorte è talmente perversa che consente loro di essere anche ben voluti.
Vale di più un povero saggio che un ricco stupido.
I ricchi hanno sempre detto che i soldi non sono tutto, e allora come mai sono pronti a farsi ammazzare piuttosto che perderli?
Qualunque sasso ha qualche utilità, ma il cuore dell’avaro non ne ha.
Può sembrare che certe forze reazionarie non siano egalitarie, ma ciò è un errore; esse sanno benissimo che il mondo è diviso in chi ha troppo e chi ha troppo poco, bene, il loro progetto è di levare a chi ha troppo poco il poco, raggiungendo così la perfetta uguaglianza.
I beni superflui rendono superflua la vita.
I ricchi attraverso la tv e le maratone per la solidarietà invitano e convincono sempre i poveri a fare delle collette per gli altri poveri e per aiutare la ricerca, che poi puntualmente aiuterà di più sempre i ricchi.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Non conosciamo quello che sappiamo! Perché la vita non è mai finita.
L’amicizia è una rendita, la passione una svendita.
Poveri e sofferenti hanno pochi parenti.
La povertà maggiore è quella d’animo e di cuore.
A volte si è ricchi di denaro ma poveri di bontà.
Nessun uomo amante del denaro può essere buono.