Enrico Cuccia – Ricchezza & Povertà
Le azioni si pesano, non si contano.
Le azioni si pesano, non si contano.
Vi è più differenza tra niente e uno scudo che tra uno scudo e un milione.
L’avidità è come una foglia portata via dal vento… Dovunque cada non produce frutti.
È meglio un povero dall’animo ricco che un ricco dall’animo povero.
Siamo pronti a prendere le difese del debole, ma ci costa fatica aiutare il bisognoso.
La vera ricchezza è quella spesa.
Non è avere i soldi un privilegio, sicuramente è un sortilegio…
Colui che ha sempre lottato con la povertà conosce quanto estremamente sia conveniente la povertà.
Un barbone è più ricco del ricco povero d’amore.
I ricchi hanno ragioni che la ragione della gente comune non conosce.
Oggi gratta il passato dal biglietto della tua vita e decidi cosa scriverci sopra!
Quando si è poveri, si sogna di diventare ricchi. Quando si è ricchi, non si sogna più.
La ricchezza e l’apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l’uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
Il giovane ricco ha cento distrazioni brillanti e grossolane, corse di cavalli, caccia, tabacco, gioco, buoni pranzi e tutto il resto; occupazioni della parte bassa dell’anima a danno della parte alta e delicata. Il giovane povero stenta a procacciarsi il pane; mangia, e quando ha mangiato non ha più che la meditazione.
Un ricco disonesto non è malvagio solo ambizioso, un povero corrotto è disonesto malvagio ed ambizioso.
Eravamo poveri, ma così poveri, che mio nonno aveva un pezzo di terra e non la lavorava nemmeno: la mangiava così com’era!
L’attività bancaria fu fecondata con l’ingiustizia e nacque nel peccato. I banchieri posseggono il mondo. Se glielo toglierete via lasciando loro il potere di creare denaro, con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo. Toglieteglielo via in qualunque modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere. Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro.