Emilio Fornasa – Ricchezza & Povertà
A chi non aveva il necessario non basterà nemmeno il superfluo.
A chi non aveva il necessario non basterà nemmeno il superfluo.
Per ogni povero che impallidisce di fame, c’è un ricco che impallidisce di paura.
È l’animo che fa la ricchezza: meglio un uomo senza denaro, che del denaro senza un uomo.
Il denaro in se stesso è un male.
Vince solo chi è convinto di poterlo fare.
Egli ammassa ricchezze, e non sa chi ne goderà.
La povertà unisce molte più cose di quante ne divida.
La ricchezza assomiglia all’acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
Non ci interessa la ricchezza, ciò che vogliamo è allevare bene i nostri figli. La ricchezza non è di nessuna utilità e non si può portarla con noi una volta morti. Non vogliamo ricchezza, vogliamo Amore e Pace.
Chi ha fretta d’arricchire non si conserverà innocente.
Chi vuol essere ricco in un anno, in capo a sei mesi pende da una forca.
È la disgrazia dell’esser ricchi il dover vivere con gente ricca.
Avrai sempre quelle sole ricchezze che avrai donate.
Il denaro non da la felicità? Che cosa la da allora?
Che cosa deve un cane a un cane, e un cavallo a un cavallo? Niente, nessun animale dipende dal suo simile… La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; la vera sciagura non è l’ineguaglianza, è la dipendenza.
I beni si disprezzano quando si possiedono sicuramente, e si apprezzano quando sono perduti o si corre pericolo di perderli.
La fortuna si desidera e talvolta perfino si aiuta; la fama, bisogna sudarsela.