Rossella Porro – Abitudine
Mi si accusa di amare poco la mia città, ma ovunque vada essa mi viene dietro.
Mi si accusa di amare poco la mia città, ma ovunque vada essa mi viene dietro.
Gli era accaduto in quel momento ciò che accade sempre alle persone che, all’improvviso, sono messe davanti all’evidenza di una cosa che fa loro vergogna. Egli non seppe atteggiare il suo viso alla circostanza, visto che la moglie aveva scoperto la sua colpa: invece di mostrarsi offeso, di negare, di giustificare, di chiedere perdono, magari di affettare indifferenza – tutto sarebbe stato meglio che quel che aveva fatto – il suo viso, proprio involontariamente (azioni riflesse del cervello, pensava Stepan Arkadevic, che si dilettava in fisiologia) s’era atteggiato al suo sorriso abituale, buono, e perciò stupido in quel momento.
Ho un rifiuto genetico ad accettare il mondo così com’è! Lo stesso fa il Mondo…
La cosa più difficile da interpretare, oggi, è la naturalezza di ciò che ci circonda e inconsciamente ci sfugge via.
Il guaio delle persone insignificanti è che sanno dare significato alla loro vita solo riempendola con i cavoli degli altri.
Alla fine ciò che siamo, che rappresenta il nostro carattere, sono quei dettagli costanti che d’età in età ritroviamo e reiteriamo come fossero una sorprendente novità. Il resto non sono che prove, esperienze, che diversificano la nostra storia da un’altra, ma che infine ci riportano lì a quelle attitudini già note che a volte disprezziamo e altre volte vorremmo applicare con maggiore impegno.
Mi si accusa di amare poco la mia città, ma ovunque vada essa mi viene…