Pablo Neruda – Stati d’Animo
Chi sono quelli che soffrono?Non lo so, ma sono i miei.
Chi sono quelli che soffrono?Non lo so, ma sono i miei.
A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.
L’unica vera libertà che abbiamo è quella di pensare. Eppure, paradossalmente, capita di sentirsi prigionieri di quegli stessi pensieri, generati – in totale libertà – dalla nostra mente.
“Non portare rancore” può essere sinonimo di “dimenticare”, ma anche di “accettare”.
Tra le cime di quelle montagne, ti ricerco nel soffio del vento, alla sera tra vicoli fatiscenti e isolati dei pensieri grigi; ma nella notte, i frammenti delle emozioni, danno vita a sensazioni uniche e indissolubili.
Le persone non capiscono soprattutto se stesse…specialmente se si tratta dei sentimenti…
Non si è mai troppo lontani per trovarsi.
Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l’alto.
Certe emozioni sono come le persone: nascono, muoiono… ma non si ripetono mai!
Prendo gocce di pioggia,tento l’impossibile,mi burlo del destinosmetto di piangere.
Ridere è il linguaggio dell’anima.
Sono lacrime amare, che bruciano le mie guance. Ogni notte… quando mi abbandono ai miei pensieri morti, loro rompono la barriera del mio essere forte e escono a dilaniare il mio cuore…Appoggio la mia testa stanca sul cuscino, con la sua durezza fa a botte con il soffice tocco… con la sua voglia di non mollare fa a pugni con il suo non saper amare… Sogni sognanti…Lacrime, che procedono lente sul dolce salire della mia guancia… per poi scivolare via, spero con il ricordo della loro vita, ma ritornano all’inizio del viaggio con il loro fare sordo…Lacrime… che bagnano il lago dei miei errori, sempre li calmo agita la mia anima… Lacrime, che scavalcano le dighe costruite con i miei credo… trasformandoli in un minuto in illusioni…La notte avvolge il mio corpo, con la sua calda ombra… ma loro la splendono illuminate dalla luce del mio cuore malato… spento ormai da tempo da un amore sbagliato…Lacrime…
Tanto più l’uomo è indulgente con se stesso, tanto più diventa infelice.
È solo a favore dei disperati che ci è data la speranza.
Quando non vorrai essere solo, va in compagnia di te stesso.
Perso in quel silenzio, non sarei tornato mai più. Altri prima di me avevano preferito questa forma all’altra. Forse, se fossi fuggito abbastanza lontano, non sarei stato più costretto a sentire…accellerai il ritmo della corsa per fuggire da Jacob Black.
“Ti odio, Jacob Black”.”Mi piace. L’odio è un’emozione forte, passionale”.”Te la faccio vedere io la passione”, borbottai tra i denti. “L’assassinio è il crimine passionale per antonomasia”.