Antonio Belsito – Frasi Sagge
Alza la testa e guarda la luna. Nessuno potrà spegnerla.
Alza la testa e guarda la luna. Nessuno potrà spegnerla.
Basta solo volersi bene che più conta in una vita breve.
Bisogna fermarsi un istante e avere il coraggio di guardare il bene dalla parte giusta, dal verso designato, dall’angolo prospettico migliore; forse, si potrebbe sentire il sospiro dell’amore. Si, anche a occhi bassi il cuore bussa.
La vita non è prendersi sul serio ma vivere sul serio senza lasciare istanti vuoti.
La dignità di un’esistenza non ha tempo.
L’amore per la vita deve sbocciare ogni giorno perché è in ogni giorno il senso dell’esistenza.
Basta saper osservare e apprezzare per scoprire e riscoprire. Si, per trovare.
Vedi, la terra gira su se stessa e intorno al sole, determinandosi notte, giorno e stagioni; anche noi dovremmo girare su noi stessi e intorno al prossimo perché girando su noi stessi ci conosceremo meglio, esplorandoci, guardandoci e così indirizzando la nostra esistenza, mentre girando intorno agli altri ci scopriremmo meglio, confrontandoci, rapportandoci, relazionandoci. Se si girasse solo intorno a se stessi si perderebbe il senso degli altri, se si girasse solo intorno agli altri si perderebbe il senso di se stessi; la vita ha un senso che è la direzione nostra e degli altri.
Non preoccuparti quando il sole cuoce i desideri o quando la pioggia lava le speranze. Non temere il vento che spazza i ricordi o il tuono che illumina il buio. Non scappare, cercando di disperdere l’ombra. Fermati e sentiti. Riconosciti. Amati.
Bisogna sempre carpire la vita senza fermarsi; quando ci si ferma, comunque, l’importante è ripartire perché, in fondo, la vita è un istante e nell’istante ritroviamo l’emozione del vissuto.
È meraviglioso poter custodire gli istanti; ogni istante è un colore più o meno acceso, un ritmo più o meno frenetico, un ricordo più o meno sbiadito, un’esistenza o un esistito, un flusso o un fluttuante.
L’ingratitudine è il sentimento di chi dimentica o non vuole ricordare. È facile non ricordare ma è più facile dimenticare. È più facile dimenticare perché non ricordare significherebbe, comunque, pensare.
Scrivo e leggo, leggo e scrivo. Le emozioni spingono la mia penna e muovono i miei arti. Più scrivo e più voglio scrivere; il mio cervello sembra non volersi fermare e il mio cuore continua a dettare. Mi rivedo in questi righi larghi, paralleli: in ogni rigo sono sempre io ma ogni rigo è, anche, un me diverso. Scrivere è parlare e parlarsi.
Pasolini raccontava la vita: quella vera, quella “minuta”, quella che viveva e scorgeva. Ecco perché era un precursore. Non si nascondeva, bensì arrivava dove altri, forse, c’erano ma non volevano vedere o non vedevano.
Devo trovare il coraggio di cavalcare le onde, di nuotare, perché solo chi non vive non teme e il timore è la voglia di vivere senza stancarsi mai di considerare.
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
Dove mi porti? “Chiedilo al coraggio”, esclamò la morte. Ma il coraggio non rispose e la morte tacque. Si guardarono. Fu la vita.