Barbara Brussa – Stati d’Animo
Qualsiasi sentimento, che sia positivo o negativo, è indipendente dalla nostra volontà.
Qualsiasi sentimento, che sia positivo o negativo, è indipendente dalla nostra volontà.
Non vi è sapore più amaro di quello prodotto da una dolcezza negata.
Le emozioni, amano giocare a nascondino; la cosa buffa è che sono loro a trovare noi, e sovente proprio nel momento in cui ci arrendiamo, stanchi di cercarle inutilmente…
Nel torpore, il cuore tace e la penna si arresta;occorrerà attendere che la mano dell’Emozione lo sfiori di nuovo,ed esso riprenderà vita, come per incanto.
Fragili, inconsistenti, sono i vetri dell’illusione: ti fan vedere i contorni di un sogno, senza permetterti di toccarlo. Felice, solo per un istante; finché l’illusione svanisce, inghiottita dal buio.
Tracannai mille liquidi colori, per obliare il nero. Ho un arcobaleno ubriaco che con passo malfermo si muove dentro di me.
Amo la mia malinconia, laddove la dolcezza di un sogno vola leggera come farfalla, sul fiore di un bellissimo ricordo.
Si può rendere felice una persona che non ci rende felici? E se anche facessimo l’impossibile per assecondare la sua “felicità”, non sarebbe forse regalare un’illusione? Trovo sia infinitamente più triste una felicità fasulla che un dolore sincero.
Volare oltre l’effimero, per abbracciare l’Essenza; riscoprendo, infine, il profumo delle cose vere.
Spogliata d’ogni illusione, ora credo solo a ciò che vedo; e credo… d’aver visto abbastanza per non crederci più.
Un abbraccio elemosinato non avrà mai quel calore che arriva a scaldarci l’anima; meglio voltare pagina, per cercare di dipingere Primavera nell’inverno del cuore.
Volevo diventare una principessa, ma son rimasta Cenerentola. Ho perso mille volte le scarpette e nessun principe è venuto mai a cercarmi. Nulla è andato secondo i miei piani, ma anche a piedi nudi ho continuato a percorrere i sentieri della mia vita; un po’ in ginocchio e un po’ volando, ma sempre e comunque apprezzando il dono di vivere.
Non pensare mai che sia troppo tardi per volteggiare con leggerezza fra nuvole di zucchero filato, né che l’età possa far arrancare il respiro dell’anima. Perché chi porta in sé il suo spirito bambino e la meraviglia ch’è racchiusa nel bocciolo del cuore, non sarà mai vecchio abbastanza per porsi quei limiti che strapperebbero al sentire la gioia di esprimersi.
E al mattino rinascono leggere farfalle, pronte ad andar giù pesante per rompere i vetri alle finestre dell’ipocrisia.
Sono una minuscola luna, incastrata in cieli troppo opachi.
Arriva sempre la conferma a quei dubbi insistenti, sussurrati dall’anima. Intuizioni, folgoranti certezze.
E non è neppure questione di vicinanza o lontananza, a volte si sente solo un bisogno immenso di entrargli nell’anima, all’amore, affondare mani e cuore nel profondo e scoprire che la presenza appartiene più al sentire che al vedere.