Barbara Brussa – Frasi Sagge
Non c’è spazio per nessun altro, nella vita di colui che è pieno del proprio Io; è un “pieno vuoto”, un tristissimo ossimoro.
Non c’è spazio per nessun altro, nella vita di colui che è pieno del proprio Io; è un “pieno vuoto”, un tristissimo ossimoro.
Tra chiedere scusa e trovare una scusa, vi è la medesima distanza che passa tra un uomo di spessore e la vuota leggerezza di un miserabile.
Se un tempo bastava uno sguardo, a far impazzire il cuore, fai in modo che gli occhi tornino a parlare e le mani smettano di uccidere.
Saggio è colui che riesce ad abbracciare ciò che ferisce, bruciandosi fin nel profondo dell’anima, fino a renderlo, infine, null’altro che cenere innocua.
Io ho imparato a fidarmi di ciò che sento urlare o sussurrare dentro di me; ho imparato che le cose vere fanno poco rumore sul selciato della vita, e che molte delle cose che ci circondano altro non sono che una scenografia d’effetto, montata ad arte per occultare allo sguardo la pochezza che sta alla base.
Nel presente siamo più clementi con i nostri ricordi, di quanto non lo fossimo quando, tali ricordi, costituivano il nostro presente.
I luoghi che son stati testimoni muti d’un amore nobile, diventano scrigni che custodiscono pregiati ricordi. Scrigni che si dischiudono ad ogni nostro passaggio, effondendo la fragranza di un Noi che non evapora mai.
Sono perle d’amore, quelle che scendono nel cuore a sfiorare il ricordo di te.
Ci sono momenti che durano in eterno, anche quando il passato li fa suoi.
Quando gli unici ricordi belli che stringi fra le mani sono squallide memorie bugiarde, non resta che avvinghiarsi forte all’oblio e lasciarsi trasportare nell’oltre. Laddove si estendono i territori di una sincera realtà, che saprà regalarti un autentico e ottimistico sorriso.
Il vento dei ricordi “dolci ma impostori” fa sbattere porte, rimaste socchiuse su scorci di speranze insoddisfatte e precipizi di incolpevoli illusioni.
Contro la forza dei ricordi, anche il tempo è impotente.
La poesia è una mano gentile,che carezza l’anima,per mitigarne i tormentio un canto celestiale,che innalza le note di gioia,fino a sfiorare le stelle.
Il poeta scrive le note dell’anima suasu un pentagramma d’ariaappeso alla punta di una stella- inzuppata di luce e pioggia -ai confini dell’universo.
La poesia è il soffio che nasce dal respiro dell’anima.
Sei rimasto fuori a lungo, sul margine.Sapevi che, una volta dentro me,non c’era modo di tornare indietro.Un istante di coraggio,e sul margine è rimastasolo la tua paura…
L’amore è l’anticamera del Paradiso.Però capita di aprire la porta sbagliatae di ritrovarsi all’Inferno…