Dante Alighieri – Vita
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
La lingua maldicente è indizio di mente malvagia.
Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero,ché ‘l velo è ora ben tanto sottile,certo che ‘l trapassar dentro è leggero.
…l’avea già il mio viso nel suo fitto; ed el s’ergea col petto e con la fronte com’avesse l’inferno in gran dispitto..
Il mal seme d’Adamo.
Donne che avete intelletto d’amore.
Uomini siete, e non pecore matte.
È questa l’ora che volge al desio…
Ché volontà, se non vuol, non s’ammorza,ma fa come natura face in foco,se mille volte violenza il torza.Per che, s’ella si piega assai o poco,segue la forza…
Quel ch’ella par quando un poco sorride, non si po’ dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.
[…] E di sùbito parve giorno a giornoessere aggiunto, come quei che puoteavesse il ciel d’un altro sole addorno.
Il perder tempo a chi più sà più spiace.
Lo viso mostra lo color del cuore.
Non che men saver, dubbiar m’aggrata.
E se non piangi, di che pianger suoli?
Non siate come penna ad ogne vento,e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.
Poi ch’innalzai un poco più le ciglia,vidi ‘l maestro di color che sannoseder tra filosofica famiglia.Tutti lo miran, tutti onor li fanno.