Dante Alighieri – Figli e bambini
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità.
Per lei assai di lieve si comprendequanto in femmina foco d’amor dura,se l’occhio o ‘l tatto spesso non l’accende.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
Ciascun confusamente un bene apprendenel quale si queti l’animo, e desidera;per che di giunger lui, ciascun contende. (Purgatorio XVII 127)
Sì che volendo far come coloro che per vergogna celan lor mancanza, di fuor mostro allegranza, e dentro da lo core struggo e ploro.
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
L’affetto lo intelletto lega.
Lume v’è dato a bene e a malizia.
Che bell’onor s’acquista in far vendetta.
Non dee l’uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore.
Oh creature sciocche quanta ignoranza è quella che v’offende.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
[…] E ‘n la sua volontade è nostra pace:ell’è quel mare al qual tutto si moveciò ch’ella cria o che natura face.
Anima: angelica farfalla.
Non t’intrametter di cotal merda[g]lia,Ché troppo i’ ‘l ti por[r]ia a gran fallore.
È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità.