Dante Castellani – Filosofia
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Venne il dubbio a bussare alla mia porta, mi sedetti, tanto avevo chiuso bene l’uscio. Fu un grossolano errore, avevo chiuso ogni via di fuga, alla mia paura ed al mio orgoglio.
Siamo tra gli animali, coloro che vorrebbero vivere, la pretesa al mondo, dove nulla viene concesso altro che la sopravvivenza; darei un senso alla mia vita, solo condividendo ai moribondi la morte, questa, la suprema notte, oltre ogni misera sorte.
Il pensiero è l’unico veicolo che ci porta ovunque.
I folli sono coloro che vedono lontano, guardandosi intorno.
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Chiedere perdono a Dio, sarebbe come chiedere assoluzione al delitto.
Se sono arrabbiato, è perché voi non vi arrabbiate mai. Così se sono triste, è perché mi imbarazza la vostra ingenua ricerca di felicità ed io mi affogo per essere vero, troppe volte in voi ho rilevato finzione. Se mi sforzo di esservi diverso, è perché non sopporto in voi l’omologazione nel mondo dei vinti.
Non sono chi vorrei essere, d’altronde, non sono neppure chi gli altri vorrebbero ch’io fossi, ammesso che io sia, chi sono?
Aspettati da me ciò che non potrò mai darti, questa è la mia follia, superarmi.
Per quanto sofferte e pesanti, le nostre sconfitte sorrido alle ingiustizie. Potranno fermarci senza mai raggiungerci, potranno ferirci senza mai ucciderci, arriveremo primi alla vittoria, prima ancora, che loro trovino la strada per partire.
Vivere per se stessi, non necessariamente sugli altri.
In questo sbagliato mondo per non uccidere dovrei uccidermi (e ucciderei comunque), non ho altra scelta, la mia o un’altra vita, fa nessuna differenza. Sono nato per uccidere, come ogni altro vivente; sono una macchina da guerra in una continua guerra; in questo mondo ingiusto, la mia anima è custodita in un cervello che pulsa e in un cuore che pensa.
L’umanità è parte della “follia”, e tutti gli uomini sarebbero folli se non sopportassero catene cerebrali, che imbrigliano la follia e ne impediscono il volo. L’amore è follia.
L’amore è una passerella in legno traballante, un passaggio obbligato verso l’infinito.
Quando la sensibilità dei tuoi rami abbraccia il mio cuore, sento che le mie foglie, le tue mani, la nostra pelle e le nostre piume (o le nostre squame), non hanno più confini e ordini naturali, uniti nell’unica vita, liberi di ribellarci a chi ci vorrebbe diversi e schiavi.
Chi è capace di amare, è servo del mondo e padrone di se stesso.