Gianluca Frangella – Stati d’Animo
Cerchiamo di farci capire dagli altri, perché in fondo, non è mai stato facile per nessuno interpretare bene la propria storia. Perché l’individuo ha in sé il racconto della sua vita.
Cerchiamo di farci capire dagli altri, perché in fondo, non è mai stato facile per nessuno interpretare bene la propria storia. Perché l’individuo ha in sé il racconto della sua vita.
Arrivi ad un dunque dove ti rendi conto che sei rimasto solo e capisci che devi ricominciare tutto da capo.Saper ricominciare da zero e da soli, senza l’aiuto di nessuno, è cosa da persone veramente straordinarie!
Ruberei le parole del vocabolario più dotto, se bastassero a far capire quello che porto dentro, ma dentro ogni uomo c’è l’immenso e l’immenso è indescrivibile, per questo taccio.
Odio, “Oh Dio”, che sentimento forte c’hai lasciato: nel nutrirlo ti fa sentire vuoto e nel covarlo ti fa morire l’animo.
È facile non sentire freddo, quando si hanno le spalle ben coperte.
Là dove termina la realtà inizia il nostro sogno.
I sogni sono fra le nuvole che sposta il vento e prima ancor che ne distingui la forma e la natura, questi son già mutati e volati via.
Il sogno di partire è stare in piedi a mirare in silenzio quel punto lontano in cui col pensiero sei approdato e dal quale non vorresti più ritornare.
Chi costruisce sogni è salvo.
I sogni ti salvano.
Tra il sogno e la realtà c’è il sottilissimo confine della razionalità.
È qualcosa a cui non potrai mai rinunciare. Silenziosamente ti vedrà pensare, mentre stai fissando un punto lontano, disperso nello spazio infinito che se tracciassi una linea a partire dal tuo sguardo, disegneresti una retta che, senza alcuna deviazione, trapasserebbe i palazzi, le case, le montagne, fino ad arrivare a quel traguardo. E si, sognerai, perché non ci sarà altro al mondo per cui varrà la pena lottare. È qualcosa di straordinario, assolutamente eccezionale, portare dentro al petto un desiderio da voler realizzare.
Rifletteteci bene. Anche una banalissima caffettiera è stata il sogno di qualcuno che non pensava di poter diventare colui che avrebbe risvegliato l’intero mondo.
Nei silenzi si celano molte risposte.
Il silenzio si posa, come un uccellino, nel suo nido, lontano dal caos di città. Coricato tra i boschi e le campagne, per godersi la notte di stelle, lasciandosi accompagnare dall’orchestra di cicale, grilli e civette, il silenzio si posa e, nella notte, amori segreti, abbraccerà.
È nell’ingenuità dell’essere umano accorgersi delle cose importanti solo dopo averle perse.
Il rispetto è un affamato che divide un tozzo di pane per sfamarsi insieme a chi glielo ha donato.