Gianni Marcantoni – Vita
È passata un’altra ora, un’altra giornata sull’ombra della tua vita, che finisce sempre su ciò che viene perduto.
È passata un’altra ora, un’altra giornata sull’ombra della tua vita, che finisce sempre su ciò che viene perduto.
Domani, o oggi stesso, è così importante? Non credo. È uguale, dopo aver compreso che invecchiare è solo vivere, che esistere è solo un termine.
Sono l’ombra di quel che sono stato. L’ombra da me si stacca ed appare: quello sono io. Con tutto me stesso, nell’aria che sottraggo al vento.
Purtroppo questa è la realtà. E la realtà è molto triste ovunque.
Le figure sono molte, tutte scolpite sui volti che tacciono. Il silenzio è la più cruda immagine che abbiamo della verità.
La solitudine è un vuoto in espansione in mezzo all’infinità sconosciuta dello spazio.
Doveva essere che eri giù, un’altra volta a pezzi, altri frantumi sulla strada della tua vita, dove solo le pozzanghere rispecchiavano l’azzurro del cielo!
Oh sì, dammi una ragione in più per dimenticare che a volte basta il pensiero per essere morti.
Di qua era la vita, l’angoscia, il silenzio e la continua menzogna. Di là il sole, ardente tra la sua folta criniera di leone, e gli occhi di pantera che iniziavano ad apparire stellati lontano nel buio, sullo spicchio di una luna sorridente.
Era rimasto solo, senza soldi e senza più desideri. Era l’ora forse di andare a dormire sotto al ponte scoperto della notte, dove le anime attraversano i cuori colpiti dalla vita, e dalla malinconia del sogno.
Avrei voluto uscire, cercare la notte, ma la mia anima naufragava nello sperduto silenzio del cuore, dove i battiti non facevano altro che scandire i rintocchi dell’ultimo giorno che stava per nascere.
Generalmente, con il peggiorare dell’età, mi lascio sconfiggere dalle battaglie estenuanti della vita, ma l’unica arma a cui non rinuncio è la parola, e la parola è sempre libertà.
Insieme la solitudine è peggiore. L’altro diviene un fardello insostenibile al quale cerchiamo di dare i nostri pochi sentimenti, falsificando con ciò la realtà, e rendendoci più vuoti di qualsiasi profilo.
Domani è come un sogno. Il domani non è diverso dal sogno.
La cosa più importante della nostra vita è il sogno. Ciò che più vogliamo è che i nostri sogni diventino la vita vera, e che ci portino via la realtà opprimente che abbiamo intorno. Per questo l’uomo che non ha sogni per i quali esistere è un uomo che non può vivere.
La gioventù è un privilegio che ci viene tolto, forse perché ingiusto.
La tranquillità è un’utopia. La terra è il caos, e pensare che attribuiamo al caos l’origine della terra, ma sarà anche la fine e il durante. Forse è la metafora della vita.