Giuseppe Catalfamo – Dillo in quattro parole
“Ordine” non è intolleranza.
“Ordine” non è intolleranza.
Sopravvivendo mi sottraggo tempo.
Meglio uccisi che derisi.
Poesia? E… sia Poe.
Lo so è ingiusto e terribile, probabilmente la sciagura più immane del secolo, ma dobbiamo farcene una ragione… un giorno anch’io morirò.
Potremmo prolungare questa nostra bizzarra esistenza sino a 100 e più anni ma solo uno è l’istante vissuto, l’attimo del presente… moriamo e risorgiamo ogni attimo.
Seppellitemi in aperta campagna nella nuda terra, affinché il mio corpo sia assimilato dalle piante… un giorno da quella campagna passerà una fanciulla e coglierà un fiore, sarà come rinascere una seconda volta.
Morire per passione? Sì!Morire spenti dal Destino? Sì!Morire sorpresi dalla fatalità? Sì!Morire, anche vivendo, per essersi arresi… Mai!
L’intera nostra esistenza è un continuo scambio.Quello meno vantaggioso sarà quando scambieremo la vita con la morte.
Del tempo non siam padroni.Dello spazio, aleatorie cognizioni.Della materia svariate maldestre opinioni.Calpestiamo il mondo come ombre cinesi… solo orme… milioni.
21 Dicembre 2012, Armageddon, l’inizio della fine del mondo!Niente di nuovo.Il mondo finisce ogni giorno, ogni ora, ogni minuto,negli occhi d’una donna violentata o picchiata,negli occhi d’un bambino sfruttato o vittima di pedofili,negli occhi d’un anziano abbandonato.
La vita umana è una forma molto complessa.Destinata a “sciogliersi” come i migliori complessi.
Molto semplicemente rendetevi conto che di noi rimarrà meno di niente.
Ho impiegato 50 anni per capire chi imbriglia le redini del mio futuro.Pensavo poter interagire convinto fosse destino, invece no, il despota super partes è la sorte.
Non serve correre,le gioie sono fra i passi,il destino è sempre avanti.
Il futuro è uno,solamente uno!
Peggio dell'”ansia da prestazione” c’è solo il non essersi mai “prestati”.