Jacqueline Miu – Slogan e motti
Molti lottano sfidando l’impossibile, io inizio a lottare solo dopo averlo superato!
Molti lottano sfidando l’impossibile, io inizio a lottare solo dopo averlo superato!
Gli ingenui però non sanno che un leone si sfami più con la battaglia che con alcuni ossi.
Siamo della legione “no” soldati per necessità non per ambizione siamo in trincea da quando siamo nati e non temiamo legge che non sia giusta.
Io posso cadere ma non smetterò d’imparare a rialzarmi!
Non c’è un terreno fertile se non si ara. Non c’è una casa se non si costruisce e non c’è un amore senza un sacrificio. Ecco cosa significa stendere chilometri di parole. Davanti a un pc sei soltanto l’imbecille di turno ma quando prendi le redini della tastiera e apri il tuo file allora senti il colpo del lampo che accende e sincronizza i bit della passione tra tecnologia e umano. Scrivere diventa progresso e tu sembri qualcosa in più di qualche osso che fa da prigione a un branco di neuroni inabissati nella materia grigia.
Hanno ombre gli alberi che trascini verso i monti della tua anima come un somaro carico del tesoro che pochi saprebbero apprezzare.
Sei andata aprendo la porta di casa alla tempesta già sazia di altri prigionieri d’un amore e ora sono un disperso nel mio stesso palazzo che è diventato un inferno di flutti più alti dei ricordi.
Chi sei? Ti domanderà un giorno, qualcuno. Tu camminerai oltre con la tua identità dove si accumulano spesso le piogge, la grandine, il fumo delle sigarette, l’odore del caffè bruciato; camminerai cercando di non affondare troppo nei sogni, per rimanere fortemente triste davanti ai tristi che gridano ai miracoli senza gustarli una buona volta, davanti all’unico uomo che sorride alla pioggia, al fango, al fumo di sigarette o quando piange non perché è solo ma solo perché non potrebbe fare tacere il cuore, dove tutti i miracoli esistono e senza fare alcun rumore.
Scrivere è un atto di coraggio, leggere è un atto d’amore e divulgare è un atto di fede.
Io non temo vento o inverno non temo la falce del diavolo nell’ombra perché il cuore mio ha fodera col bene che nutre sia battiti sia i miei occhi.
Questa paura di cui si nutre l’incerto, mi da la forza di andare avanti sopra le sabbia con spettri avvinghiati a segreti tesori che non pagano il vaccino dell’immortale.
Il buio che mi circonda esce fuori da un libro con marinai mai vinti dai flutti e con chiglie robuste contro l’aspra sorte che ama l’uomo capace di tracciarsi da solo una mappa.
C’è un inferno da cui fuggire e un paradiso in cui restare, ecco cosa rappresenta la scrittura. Puoi diventare qualunque cosa e mimetizzarti, puoi trasformarti divenire per poi ritornare allo stato originario. La scrittura non ha dogmi rigidi, non rema contro la natura di chi la usa e non ha perimetri.
C’è un posto oltre gli argini di follia, dove immaginare diventa lo show della vita e quel posto è illuminato dall’astinenza di morte che recede quando i cieli della tua mente collidono.
Abito in un corpo libero dai vantaggi dell’eternità. Trascino una legione di vermi da quando son nato e godo grazie a Dio, di una cattiva reputazione, quella che rende affascinanti tutti i perdenti.
Credo che la scrittura sia una forma d’amore con cui ci identifichiamo nel cuore e nella mente degli altri.
Scrivere è come imparare a respirare dentro uno spazio in cui hanno tolto l’aria.