Michele Gentile – Felicità
Libero il cuore correrà a chiamarci. Alla fine di ogni felicità vive una giovane estasi.
Libero il cuore correrà a chiamarci. Alla fine di ogni felicità vive una giovane estasi.
Devo imparare a non confondere un cielo terso con la felicità.
Siamo qui per stringerci, abbracciarci ritrovarci chissà dove insieme!
Si è sempre in tempo per morire ma è sempre troppo tardi per vivere mio Dio, fa che oggi sia una buona giornata,oppure la peggiore.
Quel giorno fu il tempo a restarti accanto, a nasconderti. L’attimo immobile, gelido eterno nello sguardo della memoria muta in canto l’antica pioggia.
Fin troppo su di un cielo d’ardesia ho esercitato le mie pene, nessun astro cadente a tacere gli errori, dall’orizzonte spento, oltre gli oceani giungo ai confini della sorte.
Appartengo al nulla, alla possibile ragione di un passato imperfetto.
Le foglie vanno a morire dove vuole il vento.
Non possiamo sconfiggere il destino ma possiamo imporgli gravi perdite!
Garantisco io per la mia sorte.
A voi l’ultima parola, a me il punto e a capo!
Minaccio di vivere, ed è questo che atterrisce i miei demoni.
Fuggire da me stesso? Perché no! È l’unico posto dove posso tornare quando mi pare.
E poi fuggo via veloce, lontano da me, braccato da una muta di doveri bastardi.
Io decido, io sbaglio, io vivo.
Ogni giorno l’uomo offre un tributo alla propria mediocrità.
Di gentilezza bisogna vivere, di gentilezza e poesia.