Michele Gentile – Vita
Non corre buon sangue tra me e la vita ma nonostante tutto non possiamo fare a meno l’uno dell’altra.
Non corre buon sangue tra me e la vita ma nonostante tutto non possiamo fare a meno l’uno dell’altra.
L’esperienza della vita, ponte tra il non essere e l’essere, pulsa di errori e vittorie, fallimenti e visioni durante un percorso che s’inerpica fra le fratture del tempo.
Segni particolari: vivo.
Le amicizie, gli amori, i sorrisi e le lacrime, tutti gli orizzonti esplorati e quelli ancora sconosciuti edificano l’unico periplo possibile in grado di farmi giungere al vespro serenamente e pienamente sazio di me.
Il mio è un invito a perdervi, smarrire il passo, a dimenticare le regole, ignorare i vincoli, almeno una volta nella vita, per la vita.
A otto anni ho capito il mondo, a venti volevo distruggerlo, a trenta mi ha fatto pena. Ora gli do una mano a crescere.
Vivo distante dalla realtà, come fuoco lontano dall’acqua.
Ho fatto un patto di sangue con i miei guai!
Pecora nera io? Sono solo un po’ sporco di vita.
Aveva paura del bene, temeva che il giorno non lo riconoscesse. Indossò allora una speranza salutò la notte e prese di petto una carezza. Con tutta la forza urlò al mondo le proprie intenzioni; “sono io, un semplice uomo e vivo!”
Perché bisogna corteggiarla la vita, sorprenderla, farla sorridere. E quando prova a negarsi, a nascondersi è necessario inventarsi qualcosa di speciale per farla sentire unica.
Oltre me stesso, oltre l’inverno dei sapienti i miei passi osano.
In fin dei conti siamo lettere in viaggio, indelebile inchiostro di cuore su pagine d’eternità.
Il rancore è un bagaglio troppo pesante per questo breve viaggio.
L’adulto è un bambino che non si è mai arreso.
Dacci oggi il nostro mare quotidiano.
Ho pagato a caro prezzo ogni mio sconto.