Rossella Porro – Abuso
Educazione: questa eterna sconosciuta se poi ce n’è troppa sei un extraterrestre.
Educazione: questa eterna sconosciuta se poi ce n’è troppa sei un extraterrestre.
Spesso chi ha avuto poco dalla vita fa molta fatica a deludere le aspettative degli altri e finisce per dimenticare le proprie.
Non voglio essere un modello per nessuno, detesto chi disegna la sua vita modellandola sulla mia, è come non avere personalità e cercare in altri ciò che non si ha. Che ognuno sia responsabile delle proprie scelte non demandi ad altri l’incombenza di scegliere ciò che non si è in grado di scegliere.
Alla fine bisogna pur chiudere la porta perché chi desidera entrare dovrà pur bussare.
Non si possono chiudere gli occhi e pretendere di vedere le stelle.
I gesti gentili possono rinfrancare il cuore solo quando nessun fine li guida, ma quando un progetto ne dirige l’azione allora essi si tramutano in meschine azioni che ti opprimono il cuore e imprigionano l’anima.
Le parole non le porta via il vento, esse s’insinuano lentamente sottopelle, lasciando solchi indelebili che riaffiorano quando meno te lo aspetti. Una volta usate senza criterio, come arma per ferire, non si può pretendere che l’offeso come niente dimentichi, e pur lacerato dentro torni a mostrarci il fianco senza difese. Si può perdonare l’offesa, si può perdonare l’offensore, ma la fiducia, la stima non hanno più dimora in un’anima offesa.
Spesso la luce del giorno nasconde l’anima sofferente tra anime indifferenti.
Mi si accusa di amare poco la mia città, ma ovunque vada essa mi viene dietro.
Cosa c’è di più triste di chi giudica senza conoscere.
Ci sono silenzi che non meritano il tuo ascolto.
Sono le cose non dette che lacerano l’anima e io non voglio morire di silenzi.
Entra tu per primo e se vuoi mescolati ai porci perché io resto qui ad aspettare. Non disdegno i porci, ma se son nato cane non sarò mai maiale.
Chissà per quale oscura ragione la mente umana ama trastullarsi in effimere chimere senza ascoltare, vedere ciò che agli altri è così chiaro.
Al ciarlare e al salotto preferisco una buona tazza di tè e la compagnia di un libro.
Certe strade di periferia per quanto tu le possa attraversare ti saranno sempre estranee, non hanno memoria da raccontare.
Boccioli strappati, silenzi traditi, sassi lanciati sono le parole dalla bocca pronunciate e mal ponderate.