Salvatore Salvax Calabrese – Stati d’Animo
L’umanità si divide in due categorie… quelli dell’incudine e quelli del martello… e nel mezzo ci sono io.
L’umanità si divide in due categorie… quelli dell’incudine e quelli del martello… e nel mezzo ci sono io.
Ho provato a cercare le risposte dentro me stesso, ma l’eco di un immenso vuoto era troppo assordante.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
Nuoto in un mare agitato dagli errori, annaspando per non affogare nei rimpianti.
In fondo sono soltanto un passeggero di me stesso.
Lento e inesorabile passa il tempo, un lento ticchettio a ricordati i sempre più affannosi battiti del cuore, mentre lentamente t’incammini verso un ultimo mortale abbraccio.
Il vaffanculo non è di chi lo legge, ma di chi lo sente suo!
Tante cose ci dividono, mille cose ci differenziano, tante strade diverse e un solo vaffanculo che ci unisce!
Strana cosa l’illusione, ti fa credere di vivere la felicità in una palla di vetro aspettando di tanto in tanto il passaggio di qualcuno che ti faccia provare l’ebrezza di una nevicata.
Ed è così bello essere in compagnia e sentirsi finalmente soli.
A che serve sognare quando le tue speranze si dissolvono con lo scatto di uno sciacquone dentro un cesso di una latrina pubblica.
Lento e inesorabile si affievolisce il ricordo mentre muore nel cuore il filo della speranza.
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, è al risveglio che ci accorgiamo di aver vissuto in un incubo.
A che serve sognare quando le tue speranze si dissolvono con lo scatto di uno sciacquone dentro un cesso di una latrina pubblica.
È molto meglio lasciare i sogni chiusi nel cassetto che sbattere il mignolo del piede nel tentare di aprirlo.
Sogni, pezzi di un vetro infranto che lacera l’anima ad ogni pensiero. Sogni di una mente in agonia mentre a piedi nudi calpesta i taglienti frammenti di un ricordo perduto, smarrito nell’oblio di una vita mai vissuta.
Frantumato un sogno, per quanto tu ti impegni a preservarlo non sarà mai più lo stesso. Solo gli incubi sono ossessivamente ripetitivi.